//GIORNATA DEI GIUSTI DELL’UMANITA’ – 6 MARZO 2022 IL MALE PUO’ PRODURRE IL BENE?

GIORNATA DEI GIUSTI DELL’UMANITA’ – 6 MARZO 2022 IL MALE PUO’ PRODURRE IL BENE?

di | 2022-03-06T12:11:05+01:00 6-3-2022 11:41|Alboscuole|0 Commenti
articolo e immagine a cura di Letizia Verdesca e Giorgia Sergio – Oggi si celebra la “Giornata dei Giusti dell’umanità”, istituita dal Parlamento italiano il 20 dicembre 2017 e ricorre anche il 10° anniversario della “Giornata europea dei Giusti”, istituita dal Parlamento Europeo nel 2012. Grazie ad esse, in tutto il mondo, si commemorano i non-ebrei che si sono adoperati per salvare vite umane, mettendo a repentaglio la propria vita o addirittura perdendola. Persone, queste, che si sono battute per difendere la dignità e i diritti umani di perseguitati e deportati, decidendo di non piegarsi alla dittatura, alla violenza e alla discriminazione. A Gerusalemme esiste il “Giardino dei Giusti tra le nazioni”, un boschetto creato nel 1964 proprio da uno di questi sopravvissuti, in cui ogni anno viene piantato un albero di carrubo per ogni Giusto: un albero perenne, vigoroso, resistente e umile, che proprio per le sue caratteristiche, è stato scelto come simbolo del ricordo eterno. È così che, accanto alla “Memoria del Male”, ha iniziato a farsi strada una “Memoria del Bene”: a dimostrazione che il Male e il Bene, durante la Shoah, non sono stati due concetti distinti. Quel male, infatti, incarnato dalle terribili SS, dai gerarchi e dai dottori nazisti, che si macchiarono dell’Olocausto e del genocidio di un’intera razza, e da tutti coloro che chiusero gli occhi di fronte ai loro crimini, ha prodotto il Bene, rappresentato dai Giusti. Soltanto in Italia si contano più di 80 Giardini. Anche noi, infatti,abbiamo i nostri Giusti: ricordiamo il medico piemontese Carlo Angela, padre del famoso giornalista Piero e nonno di Alberto, che per 20 mesi nascose nella sua clinica ebrei e antifascisti; il medico romano Giovanni Borromeo, che ricoverò ebrei e oppositori del fascismo, scrivendo nelle loro cartelle cliniche che erano affetti dal “Morbo Kappa”, una malattia immaginaria, ritenuta contagiosissima e mortale, con cui riuscì a tenere i tedeschi lontani dal suo ospedale; Giorgio Perlasca, il finto console di Spagna che riuscì a salvare 5200 ebrei ungheresi, fornendo loro i visti di espatrio; il campione fiorentino di ciclismo Gino Bartali, che trasportava documenti falsi nel manubrio e nella sella della sua bicicletta, e poi li consegnava alle famiglie dei perseguitati. Degno di essere ricordato anche il giovane ventitreenne carabiniere napoletano, Salvo D’Acquisto, che preferì sacrificare la propria vita per salvare quella di 22 contadini presi in ostaggio dai tedeschi,perché ritenuti colpevoli di un attentato ai loro danni. E poi non possiamo dimenticare l’imprenditore tedesco Oskar Schindler che riuscì a salvare almeno 1300 ebrei, facendoli lavorare nelle sue fabbriche. Preservare i valori umani di fronte a leggi ingiuste o all’indifferenza della società, anche a rischio della propria vita:questo è l’insegnamento e l’esempio che ci hanno lasciato i Giusti. Nella Bibbia leggiamo:“Chi salva una vita, salva il mondo intero”. Frase oggi quanto mai attuale, se consideriamo i “terribili venti di guerra” che tengono l’intera umanità con il fiato sospeso.