//Galileo Galilei, un rivoluzionario della scienza

Galileo Galilei, un rivoluzionario della scienza

di | 2019-02-25T13:31:34+01:00 25-2-2019 13:31|Alboscuole|0 Commenti
di Sara Millauro 2E Tra Cinque e Seicento si afferma in Europa una nuova e rivoluzionaria visione del mondo che mette in dubbio convinzioni, considerate da sempre indiscutibili.  Grazie agli studi e alle scoperte di scienziati come Galileo Galilei,  nasce una “nuova” scienza capace di cambiare radicalmente la concezione dell’Universo. Galileo Galilei nasce a Pisa nel 1564. A soli 25 anni è professore di matematica nella sua città e poi presso l’università di Padova. Il suo nome è associato a importanti contributi  in astronomia  oltre all’introduzione del metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano o metodo scientifico sperimentale). Di primaria importanza fu anche il suo ruolo nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana, pur non avendo le prove per poterla dimostrare.  Intanto scruta il cielo con il cannocchiale e nel 1610 pubblica le sue scoperte astronomiche in un libro, che scrive in latino per i dotti; lo intitola Sidereus Nuncius cioè “il messaggero delle stelle”. Per lo scienziato è un momento di grande notorietà: in tutta Europa si parla di lui, del suo cannocchiale, dei monti della Luna, dei satelliti di Giove.  Nonostante ciò quando vuole dimostrare le sue scoperte viene contrastato da avversari e dalla stessa Chiesa. Nel 1632 pubblica la sua opera maggiore, il “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, in cui sono messe a confronto le teorie d Tolomeo e Copernico. di Sara Millauro 2E Si tratta di una conversazione fra tre personaggi: un acceso copernicano (Salviati), un convinto seguace di Tolomeo (Simplicio) e un uomo intelligente che vuol capire (Sagredo). Ma l’opera non piace ai dotti ecclesiastici  in quanto intrisa da idee eretiche. Pertanto Galileo viene convocato a Roma per essere sottoposto a un processo per eresia  e, dopo alcuni mesi, viene  condannato dal tribunale dell’Inquisizione che giudicò “stolta, assurda e formalmente eretica” l’idea che la Terra ruotasse intorno al Sole. Egli fu costretto, il 22 giugno 1633, all’abiura delle sue concezioni astronomiche (a rinnegare pubblicamente le sue  idee)  e al confino nella propria villa di Arcetri fino alla morte. La tradizione popolare vuole che, dopo l’abiura, lo scienziato abbia esclamato, battendo il piede per terra: “Eppur si muove!”,  confermando con queste parole la sua adesione alla teoria copernicana. Nel 1992 papa Giovanni Paolo II ha riabilitato solennemente Galileo Galilei facendo riesaminare attentamente le condizioni che portarono alla condanna, ammettendo l’errore dell’Inquisizione.