di Nicola Catania, 2G
Nel mese di marzo sei arrivato
le nostre vite hai condizionato.
Sei un virus con una corona ma non sei un re,
non sei neanche una persona:
allora il trucco dov’è?
Sei invisibile ma letale
ti aggiri come uno spettro,
incuti una paura universale
ma non possiedi uno scettro.
Gli stati d’animo fai peggiorare
e la speranza dell’immunità fai calare.
Nel nostro cuore cresce il timore
di non tornare a vivere come prima:
una cosa seria, non come scrivere in rima.
Hai contagiato il nostro paese,
molte precauzioni sono state prese.
E anche la scuola ha chiuso i battenti
con forse la gioia di molti studenti.
Tutt’oggi le strade sono ormai desolate
e le nostre amicizie al virus vincolate.
Ma per superare questo momento di timori
dobbiamo mostrarci responsabili e superiori.
Solo se le norme di sicurezza sapremo rispettare
a praticare la nostra vita potremo tornare.
Bisogna anche essere davvero grati
per gli eroi che negli ospedali
fanno di tutto per salvare animi delicati.
E quando passerà questo virus balordo
potremo tornare gioiosi
e farne di esso solo un brutto e lontano ricordo.