dalla Redazione – Il 23 novembre, è la Giornata mondiale di Fibonacci o meglio, il “Fibonacci Day”.
In questo giorno si ricorda uno dei più importanti matematici della storia, colui a cui dobbiamo l’introduzione dei numeri che usiamo oggi, tra cui lo zero.
Infatti, a lui si deve, con la pubblicazione del “Liber Abbaci”, l’introduzione in Europa delle nove cifre “indiane”, o arabe, e il segno “0” la cui adozione fu inizialmente osteggiata, ma poi si diffuse gradualmente fino a rivoluzionare completamente la matematica.
Ma chi era Fibonacci?
Leonardo Fibonacci nacque a Pisa nel 1175. Fin da giovane mostrò grande interesse per la matematica, la geometria e l’algebra araba, studiando sia le teorie dei più grandi matematici del tempo sia ideandone di proprie. Un esempio è la sezione aurea: una sintesi tra arte e architettura, una divina proporzione che ritroviamo nelle statue armoniose di Fidia e anche nell’Uomo vitruviano di Leonardo.
La proporzione divina scoperta da Leonardo Fibonacci è evidente sin dai tempi più antichi, usata per ottenere una dimensione armonica delle cose, e presente anche in natura. Alla base vi sono i frattali ossia figure geometriche nelle quali un motivo identico si ripete in ogni direzione e in scala sempre più ridotta, e dunque ad ogni ingrandimento della figura compaiono motivi uguali e ricorrenti.
Nel regno vegetale la serie di Fibonacci la troviamo nell’ordinamento delle foglie su un ramo e dei semi o stami di alcuni fiori. Una successione dall’andamento rotatorio che genera una forma elicoidale immaginaria, ogni foglia o seme si posizionerà sempre allineata alla prima facendo nascere un una figura geometrica che si ripete.
In arte e architettura il rapporto aureo è presente all’interno della Piramide di Cheope, tra il semilato della piramide e l’altezza della facciata triangolare costruibile sulla stessa, nel Partenone, ma anche in dipinti come la Gioconda.
A Fibonacci accordiamo, perciò, il merito della scoperta di un rapporto matematico indissolubile tra i numeri, l’armonia della natura, l’arte e l’universo.