//Fenomeno Zanardi

Fenomeno Zanardi

di | 2019-02-24T16:44:31+01:00 24-2-2019 16:44|Alboscuole|0 Commenti
RICCIONE – Alex Zanardi, 52 anni, campione paralimpico torna in pista dopo tre anni di stop in occasione del DTM, il Campionato Turistico Tedesco, che in Italia ha fatto tappa all’autodromo di Misano Adriatico intitolato a Marco Simoncelli. E la vera notizia è che l’atleta paralimpico ha corso per la prima volta senza protesi, a bordo di una BMW M4 DTM. «La vera notizia, in realtà, è che sono troppo entusiasta di aver usato una macchina così veloce, al di là del discorso delle protesi. La DTM è una categoria bellissima che ho sempre sognato», ha commento con una punta di ironia Zanardi, durante un incontro con la stampa a margine della presentazione del DTM tenutasi a Riccione alla Villa Mussolini. Correva, almeno così diceva, per cercare di non arrivare ultimo. Ha invitato i tifosi a non farsi illusioni, perché, ha ricordato, il DTM è una gara competitiva, come dimostra la presenza di diversi ex piloti di Formula uno. Ha poi aggiunto di essere “un uomo fortunato”, malgrado l’incidente del 2011 in seguito al quale gli erano state amputate entrambe le gambe. Il pilota bolognese ha parlato dei più svariati argomenti. Inevitabile un passaggio sulla politica. Durante la presentazione, trasmessa in diretta su Sky, Zanardi aveva già dichiarato che non si sarebbe mai avvicinato alla politiDTM Misano Gara2. Vince Eriksson, fantastico Zanardi, è 5° Il Carduccino 3 ca, come molti gli avevano chiesto di fare. «Chi si cimenta in qualcosa e lo fa al meglio delle proprie capacità – ha poi spiegato Alex Zanardi – si rende protagonista di un gesto sportivo e questo vale anche per un politico. Prima di tutto bisogna desiderarlo, sentirlo, avere le competenze. Io sono un ignorante, devo rimanere lontano dalla politica, perché non conosco le cose. Il mio non è un atto di umiltà, ma di coerenza. Stiamo parlando della gestione del bene comune. Ci sono già tanti esempi poco edificanti e questa è una cosa tristissima. Io è meglio che continui a fare le cose che so fare». L’atleta ha poi ricordato Bologna, la sua città «un posto meraviglioso che mi manca tantissimo». Per la prima volta al volante in gara senza protesi, Zanardi era scattato dalla 19° posizione in griglia, l’ultima. La fretta di molti colleghi, che hanno cambiato quasi subito le gomme da bagnato con quelle da asciutto, lo ha favorito. Lui non è rientrato ai box e quando ha cominciato a piovere (una precipitazione non prevista) ha potuto continuare a girare, mentre gli altri si sono dovuti fermare per un secondo pit stop. Bmw, che lo ha messo sotto contratto nel 2003 e che da qualche anno lo ha nominato Brand ambassador, ha voluto lavorare con lui dopo l’incidente: “Sono estremamente grato che BmwMotorsport mi abbia offerto questa possibilità. Ha sempre creduto che ce l’avrei potuta fare. Questa fiducia è un grande riconoscimento e sono felice di averla ripagata”, commenta Zanardi. Dice di essere un pantofolaio e di godersi le partite a burraco con la moglie, ma è aperto a nuove sfide. La 24 Ore di Daytona sarà la prossima, poi chissà. Federico Baglioni, 2B Nicolò Baglioni, 5B