Lecce, 16/12/2022
Caro diario, oggi, nella Sala consiliare della Provincia di Lecce, ho avuto l’opportunità di partecipare al 12° raduno dei Sindaci dei Consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze (Ccrr) di tutto il territorio leccese. Durante l’incontro, promosso dal comitato Unicef del nostro territorio, ho raccontato la mia storia, ricostruendo anche le tappe del cammino che mi ha portata a ricoprire quest’incarico. “Guardando questo palazzo e quest’aula, che per me erano nuovi qualche tempo fa, ripenso a quando mi sono trasferita qui in Italia. È stato difficile adattarmi ad un luogo completamente nuovo. Modo di pensare, cultura e lingua differente dalla mia: queste erano le sfide che mi aspettavano. Avevo 4 anni quando, nel 2012, lasciai il Pakistan, il mio paese d’origine. Non capivo perché dovevamo abbandonare tutto e tutti per andarcene in un altro posto. Mi consolava, però, il pensiero che così avrei potuto riabbracciare di nuovo mio padre, che lavorava da tempo in Italia. Dopo il lungo e difficile viaggio fino a Roma, infatti, lo rividi e finalmente la nostra famiglia riuscì a riunirsi! Partimmo poi per Grosseto, in Toscana. In realtà mi aspettavo di vedere alti edifici e grandi piazze moderne, come quelle di New York, invece rimasi molto delusa, mi ritrovai a vivere in una casetta vicino alle montagne. Mi sentivo tuttavia una bambina felice e spensierata. Dopo aver vissuto lì per sei mesi, ci trasferimmo a Francoforte, in Germania, dove ebbi il tempo di apprendere soltanto quattro parole di tedesco, contate sulle dita di una mano. Poi, grazie al consiglio di un amico di mio padre, ci trasferimmo a Lecce dove, a Luglio, nacque Barirah, la mia sorellina. Nel 2016 iniziai a frequentare la scuola elementare: non parlavo l’italiano e, per farmi capire, mi aiutavo con le poche parole inglesi che conoscevo. A poco, a poco, grazie all’aiuto delle mie maestre e alla pazienza dei miei compagni, che facevano a gara per insegnarmi qualche parola d’italiano, superai anche questo ostacolo. Già in seconda elementare riuscivo a parlare bene l’italiano. Strinsi nuove amicizie che mi sostennero soprattutto nel momento in cui provai un grande dolore per la prematura morte della mia sorellina Barirah, di appena 2 anni. Dopo i 5 anni di scuola primaria ero cambiata: avevo scoperto le mie passioni, come l’arte, le lingue e la geografia e la voglia di cambiare il mondo con azioni e fatti concreti. Mi sentivo ormai pronta ad iniziare la scuola media e poi… eccomi qua! Sono Fatima Baig la sindaca dei ragazzi e delle ragazze di Lecce. Quella Fatima che ora è pronta a raccogliere altre sfide, sicuramente ancora più entusiasmanti!” L’applauso che ne è seguito, mi ha riempito di gioia. Sono contenta di poter continuare a vivere queste esperienze di democrazia partecipata, sono sicura che mi permetteranno di crescere nella consapevolezza che bisogna essere protagonisti del proprio presente e futuro, impegnandosi in prima persona nell’interesse del bene della collettività.Le mie sfide presenti e future
Di Fatima Baig