//FAST FASHION: CONVIENE DAVVERO?

FAST FASHION: CONVIENE DAVVERO?

di | 2024-03-10T19:55:58+01:00 10-3-2024 19:55|Alboscuole|0 Commenti
di Noemi Giangrande- Chiunque, almeno una volta nella vita, ha sentito nominare un marchio della Fast Fashion: H&M, Zara, SHEIN, Bershka, Primark… Cosa accomuna questi marchi? Il basso costo, motivo principale del loro successo. Si guarda il prezzo e si compra il capo senza pensarci perché tanto l’acquisto non incide in modo significativo sul bilancio familiare. Ma cosa c’è dietro alla fast fashion e come mai i capi d’abbigliamento costano così poco? Analizziamo il fenomeno. Il termine “Fast Fashion” significa letteralmente “moda veloce”, proprio perché è una produzione “veloce”; il must è creare continuamente nuove collezioni e capi, invogliando i consumatori a visitare più spesso negozi e siti per acquistare le novità. Ecco che uno dei problemi di questo fenomeno è che incita a un sovraconsumo perché solitamente un capo Fast Fashion dura al massimo una stagione, così come anche i design della fast fashion passano rapidamente. Si capisce quindi che la Fast Fashion non è sostenibile, perché equivale ad una moda “usa e getta” che pesa sull’ambiente sia in termini di consumo di risorse, sia dal punto di vista degli scarti inquinanti. I consumatori, attratti  dall’impressione di fare degli affari, sono spinti a comprare anche capi di cui non hanno realmente bisogno per il semplice gusto di stare continuamente al passo con la moda. Naturalmente i principali consumatori della Fast Fashion sono i giovani. Ma come mai i prezzi sono così bassi? Sfruttamento dei lavoratori, condizioni di lavoro inaccettabili, stipendi da fame sono gli aspetti nascosti che rendono questa moda anche socialmente non sostenibile. Come si può dedurre leggendo le etichette dei capi d’abbigliamento, i maggiori produttori della fast fashion sono Paesi, come la Cina e il Bangladesh, in cui le condizioni dei lavoratori sono tra le peggiori. Cosa fare allora? Sicuramente far passare di moda questo fenomeno e optare per la Slow Fashion, un movimento meno noto che spinge verso una produzione sostenibile, promuovere i movimenti a favore di più eque condizioni di lavoro in tutto il mondo e soprattutto pensarci bene prima di acquistare un capo. Meglio una maglietta in meno, se serve al benessere del nostro Pianeta!