Sabato sera è capitata con una cosa strana: alle ore 20:30 tutte le luci del centro si sono spente. Il Comune di Angri ha aderito infatti all’iniziativa “Earth Hour”, sessanta minuti al buio per salvare il pianeta. Per un’ora dalla Torre Eiffel all’Empire State Building di New York, dal Colosseo al Burj Khalifa di Dubai, si sono spente le luci come grande mobilitazione a cui hanno partecipato 160 nazioni contro i disastrosi cambiamenti climatici. E’ ormai evidente che il rischio maggiore per l’umanità è il surriscaldamento del pianeta con il conseguente impazzimento del clima. Gli scienziati parlano di tempi sempre più ristretti in cui il fenomeno diventerà irreversibile. La principale causa proviene dall’uso massiccio dei combustibili fossili: petrolio, carbone e metano largamente impiegati nelle industrie per la produzione di elettricità, nei trasporti e nelle strutture per il riscaldamento. Tutte queste emissioni di CO2 in atmosfera sono responsabili dell’effetto serra e dell’inquinamento che produce un aumento della temperatura sulla Terra e quindi il cambiamento del clima. A questo si accompagna l’agonia delle foreste: la deforestazione infatti ha un forte impatto negativo sul clima perché sottrae all’uomo il cosiddetto “polmone verde” l’unico vero depuratore di anidride carbonica e importante produttore di ossigeno. I cambiamenti climatici stanno portando anche ad una sempre minore quantità di acqua che sta mettendo a rischio molte coltivazioni, soprattutto di cereali, fondamentali per la nostra alimentazione; si prevede infatti che tra 50 anni la produzione mondiale di cereali verrà ridotto dell’80%. A soffrirne sono anche molte specie animali a rischio di estinzione per l’alterazione dei loro ecosistemi. In particolare mi ha colpito un documentario sugli orsi polari che denunciava i disastrosi effetti dello scioglimento dei ghiacciai dovuto all’innalzamento delle temperature. L’orso polare è un mammifero che, per sopravvivere, necessita di ghiaccio, indispensabile per muoversi, ripararsi e conservare le proprie riserve di cibo. Per sua natura, non è capace di nuotare sopra grandi masse d’acqua come quelle oceaniche e quindi, sempre più spesso, muore per annegamento. Tutto questo, e molto altro, è davvero inaccettabile e bisogna porre rimedio al più presto. I paesi più industrializzasti del mondo devono impegnarsi, per il bene della popolazione, a fermare le cause del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Qualche settimana fa precisamente il 15 marzo 2019, i giovani di tutto il mondo si sono recati nelle piazze in segno di protesta, spinti da una coraggiosa ragazza svedese di 16 anni, Greta Thunberg, che ha iniziato una protesta sociale due anni fa, con l’intento di sensibilizzare i vertici del potere mondiale sul tema ambientale. Concludo con la sua celebre frase “Dite di amare i vostri figli più di ogni altra cosa, ma invece gli state rubando il futuro”.
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