Il territorio in cui ogni civiltà é vissuta, ha condizionato le attività, gli usi e le abitudini alimentari dell’uomo. I SUMERI vantavano nella loro tradizione gastronomica tanta frutta: cocco, pere, fichi, melograno, mele e datteri. Nella Mesopotamia meridionale, venivano coltivate molte palme da datteri; questi frutti, essendo prodotti in grande quantità, furono un cibo economico e diventarono quindi l’alimento fondamentale dei Sumeri poveri. Gli antichi GRECI abitando in un territorio poco favorevole alla coltivazione di numerosi prodotti, dovettero accontentarsi di pochi alimenti come il cavolo, le rape e la zucca. i TEBANI in particolare, essendo abbastanza TIRCHI, si sfamavano quasi esclusivamente di THRION, involtini di foglie di fico. Anche gli SPARTANI, che squallore!!!! Un immangiabile brodo nero e foglie di alloro da masticare a fine pasto: forse per digerire l’improponibile intruglio?!! Il tutto consumato su giacigli di legno duro. Secondo lo scrittore greco Linceo, i Greci avevano l’abitudine di consumare degli assaggini contenuti in piccole ciotole….così come facciamo noi oggi, con il sempre più diffuso FINGER FOOD. La tradizione culinaria dell’antica Roma si è protratta , per molti aspetti fino ai giorni nostri, a partire dalla suddivisione dei pasti durante la giornata, fino all’utilizzo di prodotti che troviamo ancora nelle nostre tavole. Basti pensare che, la colazione dei bambini romani, era costituita da focaccette dolci o salate…..le antenate delle nostre brioche e panini. A pranzo, l’abitudine di consumare un pasto veloce in piedi,anticipa di tanti secoli, quello che accade oggi nelle grandi città. CLASSE V B SCUOLA PRIMARIA PLESSO FODERA’