La Divina Commedia di Dante è strettamente legata all’arte, poiché è stata illustrata nelle varie epoche da numerosi artisti che hanno provato a rappresentare il mondo ultraterreno descritto da Dante, permettendo così a tutti, anche a coloro che non sapevano leggere, di comprendere l’opera.
Lo stesso artista inoltre è stato raffigurato in numerosi ritratti tra cui famosi sono quelli di Gustave Doré (1861) e Sandro Botticelli (tra il 1480 e il 1495), che ci comunicano un’immagine del poeta che è molto vicina a come lui doveva realmente essere. Dante viene rappresentato sempre di profilo per dare valore a l’unica caratteristica che si conosceva dell’autore, ovvero il naso aquilino, e con una espressione concentrata e accigliata. Un altro elemento che non manca mai è la corona di alloro, che simboleggia la gloria dell’artista ed è utilizzata per incoronare i grandi poeti.
L’interesse degli artisti nei confronti dell’illustrazione della Divina Commedia nasce dal fatto che essi erano attratti dalla possibilità di raffigurare con le immagini le scene descritte da Dante con le parole. Un esercizio di pura creatività che metteva alla prova gli artisti in relazione al più grande poeta di tutti i tempi e conosciuto in tutto il mondo. Il più antico libro illustrato a noi giunto della Divina Commedia è il manoscritto conservato presso la Biblioteca Trivulziana (codice ) datato al 1337 a che presenta numerose miniature, finalizzate a illustrare il testo.
Tra le numerose edizioni della Divina Commedia illustrate da importanti artisti ricordiamo innanzitutto i disegni di Sandro Botticelli che, in perfetta concordanza con le parole di Dante, illustrano il testo dimostrandone la conoscenza precisa da parte dell’artista.
William Blake (1757-1827), pittore vissuto tra Sette e Ottocento, nei suoi disegni che partono da schizzi a matita per poi essere completati con la tecnica ad acquerello, raffigura scene di sofferenza infernale, dando importanza soprattutto ai dettagli del corpo.
A un periodo di poco successivo risale l’opera di Gustave Doré (1832-1883) che è l’artista più famoso tra quelli che hanno illustrato la Divina Commedia, in quanto a differenza degli altri egli è riuscito a descrivere al meglio le espressioni dei personaggi e soprattutto i luoghi.
Per quanto riguarda il Novecento molto importanti sono le opere dell’italiano Renato Guttuso e soprattutto di Salvador Dalì. Quest’ultimo ha realizzato delle illustrazioni che all’epoca vennero disprezzate perché insolite e di difficile comprensione, come ad esempio l’immagine che raffigura Lucifero (Inferno, canto XXXIV). Oggi invece la Divina Commedia illustrata da Dalì è considerata un grande capolavoro, tanto che ad essa sono state recentemente dedicate delle mostre che hanno avuto grande successo.
Gli alunni della 2^F