Di Giuseppe Pio Di Benedetto 4^D
La Divina Commedia è stata fonte d’ispirazione per tantissimi film o spettacoli teatrali, come anche per videogiochi, canzoni e tanto altro. Tanti attori famosi e registi di alto calibro si sono lasciati ispirare dall’opera più importante della letteratura mondiale. Ricordiamo Totò, che, nel 1955, recitò nel film Totò all’inferno, dove interpreta Antonio Marchi, un disoccupato depresso, che tenta più volte il suicidio, finché non annega accidentalmente in un fiume e si ritrova all’inferno, dove viene riconosciuto come la reincarnazione di Marco Antonio e viene spinto nelle braccia di Cleopatra da Belfagor; Satana, però, geloso della donna, si infuria e allora Totò, per scappare, ritorna sulla terra.
Film ancora meno recente, del 1911, è L’inferno, primo film italiano a 5 bobine, rivoluzionario nelle tecniche usate per gli effetti speciali, come la sovrapposizione o i voli di personaggi fatti con corde e macchinari, ma anche per l’uso coerente delle didascalie. Film muto e in bianco e nero, è considerato uno dei capolavori del genere in costume.
Altro film ispirato ad uno dei personaggi realmente esistiti della Divina commedia è Il conte Ugolino, che racconta di Ugolino della Gherardesca, personaggio toscano del XIII secolo che disobbedì agli ordini di Papa Bonifacio VIII e Dante Alighieri lo colloca nella Divina Commedia nell’Antenora, la seconda zona del nono cerchio dell’Inferno, dove vengono puniti i traditori della patria (canti XXXII e XXXIII). Ugolino, immerso nelle acque gelate di Cocito, appare come un dannato vendicatore, che divora brutalmente la testa dell’arcivescovo Ruggieri. Il film parla del complotto che il cardinal Ruggieri organizza ai danni di Ugolino, ritenendolo responsabile della disfatta della Meloria contro la Repubblica di Genova. Così Ugolino e i suoi figli maschi vengono murati vivi. E’ del 1995 il film Seven di David Fincher in cui un pazzo , interpretato da Kevin Spacey, uccide ispirandosi ai sette peccati capitali descritti da Dante nell’Inferno. Un poliziotto, Morgan Freeman e il giovane Brad Pitt gli danno la caccia.
Un film abbastanza recente, che ha dei rimandi alla Divina Commedia, è Al di là dei sogni, che annovera anche partecipazioni importanti come quella del rinomato attore Robin Williams; il film parla dell’amore indissolubile di Chris e Annie, che non viene spezzato né dalla morte dei due figli in un incidente, né dalla loro morte. Infatti Chris muore e va in Paradiso, dove apprende che anche Annie è morta, ma si trova nell’inferno perché si è suicidata. Il loro amore però supera anche la distanza nell’aldilà e vince anche sulla morte e sul dolore.
Un lavoro recentissimo, per celebrare il 700simo anno dalla morte di Dante, è il cortometraggio Dante per nostra fortuna di Massimiliano Finazzer Flory, che mescola linguaggi diversi tra loro, come la letteratura, la musica, la danza, il teatro, il cinema. Si tratta di un viaggio di 21 canti, scelti dallo stesso Finazzer Flory in base ai temi oggi più attuali e originali. Secondo Finazzer Flory, per capire bene Dante, bisogna capire che che quello che lo circonda è l’amore sia per Beatrice, sia per Virgilio, sia per Dio. Il cortometraggio è stato girato su un palcoscenico in uno stabile di Sarzana, dove Dante stette il 6 ottobre 1306, a dicembre 2020 in pieno lockdown, ed è in attesa della proiezione, appena le misure anticontagio lo permetteranno.
Tutti questi film e tanti altri rendono perfettamente onore alla memoria di Dante, poiché anche lui era un regista; il protagonista, ovvero lui stesso, il co-protagonista, Virgilio, e tantissimi personaggi secondari possono essere ritrovati anche negli avvenimenti storici e nella vita di Dante stesso.
Dante ha articolato un viaggio nell’aldilà con una trama fittissima, con la legge del contrappasso per ogni peccato, la struttura di ogni cantica e di ogni regno, con tanti piccoli particolari ed effetti speciali che, oggi, avrebbero fatto di lui anche uno dei più grandi registi della cinematografia mondiale.