di Gabriel Errico e Simone Santino –
Un cubo che fa venire curiosità e voglia di avvicinarsi e scoprire: è stato questo il nostro risultato in seguito ad una progettazione. È nato tutto da uno dei tanti disegni che realizziamo durante l’ora di arte: un’immagine scomposta. Dopo aver disegnato con la matita un semplice quadrato, lo abbiamo scomposto e trasformato da figura piana in figura solida. Da ciò ci siamo resi conto che potevamo progettarlo al computer e farne un progetto da realizzare con la stampante 3D. E così è stato. Primo step: abbiamo disegnato una bozza sull’Ipad propedeutica alla progettazione sul computer. Secondo step: dopo aver capito la forma da dare, abbiamo iniziato a progettarlo sul programma CAD (Computer Aided Design), cioè un programma che serve per disegnare in 3D. Terzo step: dopo circa un’ora di progettazione, abbiamo trasformato il file 3D (STL Standard Triangulation Language) in G-CODE, che è il linguaggio che la stampante usa per procedere nella stampa. Dopo quattro ore di stampa il cubo era pronto. È uscito un cubo di otto centimetri di lato. Il materiale che abbiamo usato per stampare il cubo era eco-compatibile attraverso l’utilizzo di un filamento di plastica riciclata. Il PLA (acido polilattico, il filamento maggiormente usato) è realizzato da zuccheri naturali è prodotto da risorse rinnovabili, e quindi a zero impatto ambientale. Il nostro lavoro ci ha suscitato orgoglio perchè un “compito scolastico”, ovvero un dovere, è diventato un “piacere” e soprattutto un’occasione per mettere insieme le nostre competenze collaborando.