di Flavio Leo – Il 3 e 4 novembre 2018, presso il Palasport di Ariccia (RM), si sono svolti i campionati mondiali di Kick Boxing. Erano presenti tutti i team del mondo: Messico, Brasile, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Giappone, Francia, Germania etc. Vi erano più di 600 atleti fra grandi e bambini: i grandi per il contatto pieno mentre i bambini per il contatto light. Io ho partecipato per la gara del contatto light per la mia età (11 anni) e per il mio peso (35 kg).
Il mio team mi è stato sempre accanto; c’erano anche il mio Maestro Adriano Casalino e il mio coach Ilario Petrachi che hanno creduto sempre in me e non mi hanno abbandonato neanche per un minuto. Mi hanno allenato, fatto riscaldare e dato dei consigli. Sono stato se si può dire coccolato perché ero il più piccolo del nostro gruppo. C’era anche la mia mamma e mia sorella che hanno cercato di alleviare la mia ansia di fronte ad una cosa molto importante per me: il mio secondo combattimento sul ring. Nel primo ho conquistato una medaglia d‘argento ai campionati italiani di Sava (Taranto), nell’aprile 2018.
Mi sono allenato duramente per questo incontro, presso la palestra di Soleto (LE) che frequento da quando avevo 5 anni. Ora, tutto il mio sapere doveva concentrarsi in un solo match. Dovevo farcela per me e per chi credeva in me.
Finalmente, dopo essere crollato psicologicamente per il tanto stress, i miei Maestri mi hanno ripreso e insieme abbiamo aspettato il tanto atteso momento della chiamata. Alle ore 15:30, ha avuto inizio l’incontro. Vicino a me sempre i Maestri Ilario e Adriano.
Al suono della campana, ho iniziato il combattimento sicuro di me e di quello che avevo imparato in palestra. Due riprese da un minuto e mezzo. Alla fine della seconda ripresa, l’arbitro ci ha chiamati al centro del ring: i giudici hanno emesso il verdetto e la mia mano sinistra si è alzata in aria perché avevo vinto! Avevo il cuore in gola, non ci stavo credendo.
Il mio Maestro per l’emozione non riusciva a parlare. Avevo vinto! Campione del Mondo per la mia categoria! Battevo Oliver Clark, polacco, del mio stesso peso ma più alto. Scesi dal ring, abbiamo aspettato la premiazione. Mi hanno consegnato un diploma per la partecipazione e una medaglia d’oro dalla forma ottagonale di 10 cm e un peso non indifferente.
L’ho tenuta al collo per tutta la serata, fiero di me; tutti mi cercavano per congratularsi e io ringraziavo perché molti di loro erano stati la mia forza!