//Considerazioni sul film Wonder

Considerazioni sul film Wonder

di | 2018-12-13T10:31:46+01:00 12-12-2018 23:17|Alboscuole|0 Commenti

di Giulia Incamicia, Maria Elena Deoregi, Alyssa Cassano e Flavia Chiarito (classe prima A Scuola Secondaria di Primo Grado di Barile) – Auggie è un ragazzo “normale”, ma con una faccia … straordinaria! Nato con il volto deforme e per questo motivo protetto, per i primi dieci anni della sua vita, dalla sua meravigliosa famiglia, adesso, per la prima volta, deve affrontare la scuola. Questa nuova esperienza gli permette di conoscere tante persone, molte delle quali non saranno propriamente magnanime nei suoi confronti. Auggie, tuttavia, sarà tenace e riuscirà a vedere il lato buffo in ogni cosa che lo circonda. Alla fine, con la sua grande forza d’animo, convincerà i compagni che lui è proprio identico a loro, nonostante le apparenze. Secondo me questo film è molto utile per riflettere sui problemi della vita e, facendo riferi mento al vecchio proverbio secondo il quale “non si giudica un libro dalla copertina”, in questo caso occorre dire, con forza, che “non si giudicano le persone dalle apparenze”.

Giulia Incamicia IA

Ciao a tutti,

oggi vi racconto cosa ne penso io del film “Wonder”. È un film molto emozionante. La storia del piccolo Auggie ti commuove e ti colpisce a tal punto da farti sentire parte del film, come se vivessi con lui tutto ciò che gli accade e tutto ciò che prova. Il film è molto bello, poiché non racconta solo le difficoltà che ha Auggie a integrarsi, a essere accettato dai suoi compagni, ma anche perché fa capire che gli “altri” (e l’altro potrebbe essere ognuno di noi) vedono in lui solo ciò che lo rende “diverso”, senza considerare che ognuno è diverso e ha una bellezza propria. Il film racconta anche come sia difficile, per le persone che amano Auggie, proteggerlo dalla sofferenza che altri gli procurano e quanto sia importante, per il piccolo protagonista, l’amore dei suoi familiari, che lo considerano sempre una priorità assoluta. Nessuno dei suoi compagni, all’inizio, pensa che Auggie sia una persona buona e intelligente, ma lui non si perde d’animo e, alla fine, viene accettato per il suo reale valore.

Consiglio a tutti di vederlo!

Maria Elena Deoregi IA

Auggie è un ragazzino di dieci anni. I suoi genitori lo amano profondamente. Ha una sorella maggiore, Via, e un’adorabile cagnetta, Daisy, sempre disposta a farsi coccolare. La sua ossessione è la scienza, gioca moltissimo con l’Xbox. Beh, insomma, Auggie è un bambino come tutti gli altri, se non fosse per quel DNA “impazzito”, che si è divertito a deformargli la faccia! Dopo ventisette operazioni Auggie respira, vede, sente. Per la prima volta, dopo dieci anni, lui affronta la scuola. Ai compagni sembra molto debole, non tutti lo apprezzano per quello che è, perché per loro importa l’aspetto e non quello che le persone hanno dentro. Alla fine, però, tutti cominciano ad apprezzarlo per le sue capacità e la sua intelligenza.

Alyssa Cassano IA

Il film Wonder racconta la storia di un bambino di undici anni, Auggie, che ha una malformazione facciale che lo ha costretto, sin dalla nascita, a subire numerosi interventi chirurgici. All’età di undici anni Auggie va a scuola per la prima volta nella sua vita. Nonostante le preoccupazioni dei genitori sostiene gli sguardi curiosi e diffidenti degli studenti con coraggio e dignità. Auggie si sente come un astronauta alla scoperta di un mondo nuovo e inesplorato, mondo che a volte lo ferisce e lo costringe a tollerare i soprusi e le prepotenze del bullo della scuola. A sostenerlo ci sono sempre il padre, la made (un’artista meravigliosa) e la sorella Via. Alla fine Auggie “vince” e la sua grande forza viene premiata durante la cerimonia di fine anno. Questo film mi è piaciuto perché fa capire che bisogna accettarsi così come si è, con i propri pregi e i propri difetti, perché ognuno è perfetto nella sua diversità. Le differenze ci rendono unici. Ognuno di noi si distingue per le sue diverse caratteristiche, sia esteriori che interiori e, per essere insostituibili, bisogna essere diversi. In fondo, se fossimo tutti uguali, che mondo sarebbe?

Flavia Chiarito IA