Caro diario,
ti ho ritrovato in un armadio in soffitta e morivo dalla voglia di tornare a raccontarti tutte le mie esperienze, come facevo una volta.
Dopo l’università mi sono sposata con un uomo meraviglioso e ho avuto un figlio, Matteo.
All’inizio ero un po’ preoccupata del suo arrivo, perchè i dottori mi avevano detto che sarebbe nato con la sindrome di Down.
Nonostante tutto, io il bambino lo volevo, e infatti oggi è la cosa più preziosa che possiedo.
Decisi di impegnarmi il più possibile per renderlo felice, perchè questa è la mia missione nella vita.
Con la mia fede in Dio sono riuscita a tenere lontane le mie paure.
Matteo è un bambino fragile ed emotivo, ma anche molto dolce e allegro. Ha sempre il sorriso sulle labbra e non ti fa pesare niente. E’ semplice, sensibile ed onesto, infatti le bugie non le sa dire e da quando è nato non mi ha mai creato problemi, anzi mi ha dato tutto il suo amore.
Lui dà importanza alle persone che gli stanno intorno. Essendo molto affettuoso, si fa voler bene da tutti. E’ molto legato anche al padre. Insieme cerchiamo di educarlo e di renderlo autonomo. Una delle cose che ci piace fare con lui è cucinare, ma anche colorare insieme o leggergli le favole.
A volte ci abbraccia fortissimo, come per ringraziarci di tutto quello che facciamo per lui. Con i suoi sorrisi rende felici anche noi, che siamo sempre lì a sostenerlo.
Noi siamo contenti di comprargli tutto ciò che possiamo (però senza viziarlo troppo), per farlo sentire amato. Oggi sono fiera del mio bambino e di come è cresciuto bene, dei valori in cui crede.
Matteo è un bambino felice, per la sua famiglia che lo adora, per gli amici che gli stanno vicino, dei quali è molto orgoglioso e, infine, per la scuola, che non gli dispiace. E’ felice di come sta vivendo la sua vita.
Nel complesso, è davvero un bambino bellissimo, un angioletto che dà amore a tutti.
Lo guardo mentre dorme beato e quasi non ci credo che è mio figlio.
Non ho un sogno particolare per lui. Spero solo che trovi sempre la felicità di cui ha bisogno.
Ora devo smettere di scrivere, ma domani ricomincerò. Scriverò ogni giorno, come facevo allora.
Credo, come ho sempre creduto, che tutto andrà bene.