di GIULIA FIORIELLO – Il Commercio Equo e solidale o Fair Trade, come viene definito in inglese, è una forma di commercio alternativa che cerca di opporsi alle multinazionali, promuove l’istituzione di cooperative così da garantire alle popolazioni africane, asiatiche e sudamericane un tenore di vita dignitoso. L’organizzazione è nata in Olanda nel 1960, si è poi diffusa in Europa per arrivare in Italia nel 1980 ed in particolar modo a Bitonto dove ha sede in piazza Martin Luther King. Tra i volontari che subito si sono interfacciati con questa realtà fino ad allora nota a pochi, c’è la professoressa Giulia Colasuonno, che ha saputo soddisfare le nostre curiosità realizzando una preziosa intervista. Entusiasta, inizia a raccontarci del suo impegno sociale, di cui si occupa a tutto tondo da ormai 11 anni, ma che ha sempre costituito una priorità, anche quando coniugarlo con la vita privata era più difficile. Cosa la porta a proseguire questo cammino con la stessa tenacia di sempre?
Semplice, la convinzione e la consapevolezza di intraprendere ogni giorno un cammino di giustizia, di cui il mondo ha bisogno. Un cammino che sa donare qualcosa a tutti coloro che lo percorrono: gioia, forza a tutti i volontari, dignità e migliori condizioni di vita alle popolazioni che ricevono il sostegno concreto di Mondodomani.
Un cammino che, come ci spiega la professoressa, è iniziato con un obiettivo ben preciso, un obiettivo che Don Antonio Mattia, colui che ha portato la nostra città a conoscenza del Commercio equo e solidale, ha sempre ribadito fino a che gli è stato possibile: quello di costruire cultura, diffondere la cultura della solidarietà sensibilizzando, educando i ragazzi, mostrando loro una mentalità diversa da quella che siamo abituati a vivere, aiutandoli a riconoscere il lavoro di tutti, specie degli uomini più sfruttati. Un cammino che doveva iniziare necessariamente tra i banchi di scuola, tra gli alunni che potrebbero decidere di accettare la sfida, afferrare il testimone e magari prendere il posto di quanti, oggi, ci aiutano ad osservare il mondo da una prospettiva inusuale, ragazzi che potrebbero entrare a fare parte di questa grande famiglia che non è limitata alle botteghe sparse per l’Italia, che va ben oltre i confini geografici. Parte dalle cooperative nei Paesi in via di sviluppo in contatto con il Consorzio Terzo Mondo, a cui vendono le materie prime lavorate poi in quelle industrie, italiane e svizzere, che accettano, applicano e condividono i principi del Commercio equo. In questa maniera si annullano le distanze, Nord e Sud del mondo entrano in contatto tra loro, si mettono sullo stesso piano e collaborano attivamente. Questo è esattamente ciò che dovremmo fare noi: unire le nostre debolezze e trasformarle in un punto di forza, trovare un equilibrio che ci permetta di costruire ponti di collaborazione. Non ci resta che ringraziare sentitamente la professoressa Giulia Colasuonno per la disponibilità che ha saputo pazientemente donarci e per il “lavoro” che svolge in silenzio con passione e dedizione, presso la Bottega e le scuole, a beneficio del Mondo intero.