La globalizzazione può prospettare un mondo non particolarmente attraente o raffinato, ma nessuno che voglia comprendere in che direzione si muova il nuovo secolo può ignorarla. In tutto il mondo la globalizzazione è oggetto di intenso dibattito. Eppure, ancora all’inizio degli anni ottanta questo termine non era pressoché usato, nella letteratura accademica come nel linguaggio comune: si potrebbe allora dire che è venuto dal nulla per diffondersi dappertutto. Data la sua improvvisa popolarità, non c’è da meravigliarsi che il significato del concetto non sempre sia chiaro. Globalizzazione ha qualcosa a che fare con la tesi secondo cui tutti noi viviamo in un mondo unico: ma in che modo esattamente? Pensatori molto diversi sono intervenuti nei dibattiti sulla globalizzazione che si sono susseguiti negli ultimi anni,assumendo posizioni a volte completamente opposte. Alcuni sono scettici e mettono in discussione l’idea nel suo insieme: secondo quest’ultimi, tutto il discorso sulla globalizzazione si riduce in chiacchiere, poiché, quali che siano i suoi benefici, le sue vicissitudini e difficoltà, l’economia globale non è di specie diversa da quelle di altri periodi. Il mondo, insomma, va per loro avanti come fa da tanto tempo. La maggior parte dei Paesi, sostiene questa teoria, non ricavano che una piccola parte del proprio reddito dal commercio con l’estero. Altri pensatori assumono una posizione molto differente, cioè sostengono non solo che la globalizzazione sia qualcosa di molto concreto, ma che i suoi effetti siano ormai tangibili ovunque. Il mercato globale è molto più sviluppato che negli anni sessanta o settanta ed è indifferente ai confini delle nazioni, le quali hanno perso gran parte della sovranità che avevano un tempo. Chi ha ragione? Sta di fatto che il livello dello scambio mondiale oggi è molto più alto che in qualsiasi altra epoca e comprende un sempre maggior numero di beni e servizi. Nella nuova economia elettronica globale gestori di fondi, banche, assicurazioni, possono trasferire enormi somme di capitali da una parte all’altra del mondo in pochissimo tempo. Ogni giorno i mercati valutari globali scambiano ben più di mille miliardi di dollari: si tratta di un fenomeno degli ultimi dieci anni e non ha nulla a che fare con ciò che accadeva in precedenza. Quale sia il valore del denaro che abbiamo in tasca, o sul nostro conto bancario, esso muta da un istante all’altro a causa delle variazioni di valore su questi mercati. Si direbbe, quindi, che la globalizzazione, così come la stiamo vivendo, è sotto molti aspetti, non solo nuova, ma rivoluzionaria.