Quello che va dal 1945 alla metà degli anni Cinquanta è per gli Stati Uniti, un periodo di grande sviluppo economico. La rivoluzione dei consumi ha effetti culturali di grande portata, e i protagonisti di questa nuova cultura sono gli americani più giovani che vivono il consumo in maniera totale e spensierata. Ma questo periodo è definito anche quello del conformismo. Tutte le deviazioni dalle regole del comportamento e del consumo vengono guardate con sospetto. L’America del dopoguerra è, insomma, “una società culturalmente vuota, socialmente rigida e politicamente conservatrice. Il conformismo diventa la caratteristica fondamentale del comportamento sociale”. L’intero mondo della pubblicità inizia ad orientare i suoi messaggi sul piacere del consumo e sull’idea che il raggiungimento di questo piacere possa essere l’unico obiettivo della vita. I giovani, almeno quelli economicamente indipendenti, si sentono però soffocati. Sentono nell’aria il cambiamento e sperimentano nuove idee, nuovi stili di vita, nuovi generi musicali. Appare, quasi in sordina, il Rock che porta con sé innovazione, ribellione e trasgressione. Il Rock è un genere della popular music che si sviluppa negli Stati Uniti e nel Regno Unito verso la metà degli anni cinquanta, e il termine deriva da Rock and Roll (dondola e rotola). È un genere che coinvolge soprattutto i ragazzi perché si sentono un po’ “nel loro mondo”. Per suonare il Rock tra amici non c’è bisogno di studiare al conservatorio come si faceva in passato e ancora oggi per la musica orchestrale. Le sonorità del Rock sono caratterizzate prevalentemente dall’utilizzo di strumenti elettronici, in particolare la chitarra elettrica, che in genere viene accompagnata da una sezione ritmica costituita da basso elettrico e batteria. Frequente, negli anni sessanta, la presenza dell’organo elettronico, come il Vox Continental e l’Hammond. Dagli anni settanta in poi, sempre più frequentemente, iniziano a fare la loro comparsa anche i sintetizzatori. Altri strumenti di contorno, ad esempio il sassofono e l’armonica a bocca, sono usati per lo più in qualità di solisti. Nelle composizioni più elaborate, o nelle ballad, sono talvolta presenti arrangiamenti per archi e ottoni. Stanchi delle consuetudini nell’abbigliamento, nei comportamenti, nelle relazioni sociali, i giovani cominciano a stabilirne di nuove e inedite. Nasce, insomma, lo “stile” come elemento essenziale della comunicazione. Ogni oggetto comunica qualcosa, che sia una moto, un taglio di capelli o un vestito. L’abbigliamento e il comportamento servono ai ragazzi per riconoscersi e per ribadire la loro diversità rispetto agli adulti. Col Rock si liberano anche tutte le energie e la televisione diffonde in tutta l’America la stessa musica e lo stesso stile. Ma il media più importante è la radio. Il Rock apporta molti cambiamenti, sia nel campo della programmazione che nel nuovo rapporto che si viene a creare tra disc jockey ed ascoltatore. I deejay diventano protagonisti quanto gli artisti della rivoluzione del rock e alcuni personaggi addirittura veri e propri divi. La cultura del Rock nasce come fenomeno multimediale, che utilizza a propri fini il cinema, i fumetti, la televisione, la radio, i dischi, l’abbigliamento, con un complessivo coinvolgimento fino ad allora sconosciuto. Questa è la grande novità di questa musica e di questo periodo. In Italia il boom economico, tra gli anni cinquanta e sessanta, segue lo stile di vita americano e provoca anche da noi una grande trasformazione che influenzerà definitivamente la musica di consumo. Il Rock, infatti, è la prima novità in campo musicale. Si prendono a modello i primi grandi esponenti della nuova musica americana, da Bill Haley a Elvis Presley. Il “mito americano” è un riferimento costante per i giovani italiani a cavallo tra i due decenni e a questo si richiameranno molti film italiani e vari cantanti. Soprattutto negli anni sessanta è forte la derivazione da blues e folk ed è a partire da questi anni che la musica rock si suddivide in molte varietà di sottogeneri come il blues, il blues rock, il jazz e altre forme di musica orchestrale per creare la fusion e il rock progressivo. Dal Rock si generano, nel tempo, numerosi “sottogeneri” come l’hard rock, caratterizzato da uno stile veloce e da una sonorità aggressiva, i cui maggiori esponenti sono i Led Zeppelin; l’heavy metal, forma particolare di Hard Rock, i cui massimi esponenti sono i Metallica; il latin rock, originario dell’America Latina, il cui massimo esponente è Carlo Santana, caratterizzato da strumenti a percussione come le maracas. A questi generi ne seguono altri come lo psychedelic rock, cioè la musica che riproduce gli effetti e la sensazione della droga; il rock sinfonico, una miscela tra rock e musica classica che è stata possibile con l’utilizzo di strumenti rock, classici e dei sintetizzatori; il rock pop, il rock di facile ascolto, che influenza il mondo della musica leggera e i cui massimi esponenti sono i Queen, Freddie Mercury, gli U2, Michael Jackson e Madonna. In un paese felice e prospero come l’America, il ritmo ribelle del rock ha rappresentato per tanto tempo una vera e propria rivoluzione, sia dal punto di vista culturale che sociale. Elvis Presley, il giovane cantante americano, spudorato, ribelle e sensuale che si agitava selvaggiamente su un ritmo indiavolato, è stato capace di risvegliare l’America degli anni Cinquanta e della guerra fredda, divenendo in breve tempo il simbolo e l’immagine grandiosa di questa rivoluzione sonora in grado di conquistare milioni di giovani in cerca di una nuova identità. Dal 1956, grazie a Elvis, il rock è diventato la più colorita e dinamica colonna sonora delle idee di trasformazione storico-sociale.