di Nora Acerboni Classe 1^ C . – Venezia in questo periodo sembra una città fantasma. Questo a causa di un nuovo virus estremamente pericoloso e contagioso che dal suo epicentro partito dalla città di Wuhan in Cina e più precisamente dalla Regione dell’Hubei, come epidemia si è ben presto sviluppato in pandemia chiamata ufficialmente tale dall’OMS. La pandemia da Covid-19 ha costretto persone di tutto il mondo a restare isolate in casa, a causa del suo alto livello di contagio. Il Governo Italiano ha immediatamente emanato dei DPCM contenenti a livello nazionale e regionale divieti di uscita dalla propria abitazione tranne che per alcuni casi di assoluta necessità ed urgenza. In applicazione a tali regole sintetizzate nella parola lockdown anche agli abitanti della ‘nostra’ bellissima Venezia, possono uscire solamente per bisogni essenziali come andare a fare la spesa, o in farmacia, o per alcuni tipi di lavoro. Improvvisamente la città che prima brulicava di persone provenienti da tutte le parti del mondo, attirate dalla bellezza artistica e culturale di Venezia, si è completamente trasformata. Le calli, i campi, Pazza San Marco gremite di turisti a caccia di qualche souvenir fotografico da portarsi indietro come ricordo presso la propria città di provenienza sono diventate immediatamente deserte. A questa situazione si deve aggiungere che anche noi veneziani siamo rimasti ‘chiusi in casa’. Attualmente solo vicino ai “grandi” supermercati si vedono persone che fanno la coda per entrare a fare la spesa ed a volte le file sono molto lunghe, questo perché all’entrata supermercati ci sono dei dipendenti che fanno entrare massimo 4 persone alla volta e questo fa sì che si prolunghino i tempi d’attesa, facendoli arrivare spesso ai 45 minuti, pur di non correre rischi di possibile contagio. La situazione per il momento registra che siamo in una condizione critica, poiché anche scuole e negozi sono chiusi, e girano voci che questa quarantena possa durare anche fino ai primi giorni di maggio quando, il Premier Conte che ha già annunciato in una recente conferenza stampa, inizierà la Fase 2 con la quale ripartiranno alcune attività commerciali e altre loro affini. In ogni modo, quando si riprenderà ad uscire, non sarà più come prima, ma ci saranno delle regole da seguire: esattamente come in questi giorni ‘quando si uscirà si dovrà mantenere un metro di distanza tra le persone, si dovranno indossare guanti e mascherine’. In questa situazione di tali restrizioni però bisogna dire che ci sono anche dei “lati positivi”. La natura si sta “disintossicando” dalla nostra influenza negativa causata dallo smog per il traffico cittadino e le attività industriali. Alcuni uccelli hanno iniziato a deporre le proprie uova nei luoghi “una volta” pubblici, come gli imbarcaderi e gli alberi dei giardini. Su YouTube girano innumerevoli video riguardanti il Coronavirus nei quali emerge che, grazie alla quarantena, il tasso d’inquinamento si è abbassato notevolmente. Rimane il fatto però che a nessuno piace minimamente questa faccenda, a causa degli innumerevoli ‘decessi avvenuti’, della ‘forzata chiusura in casa’, dei ‘numerosi contagi’; ma tutto questo per gli animali selvatici e le altre creature viventi è una grande benedizione poiché hanno riconquistato degli spazi che per l’attività umana avevano perduto ed incominciano a stare molto bene “grazie” alla pandemia, quindi, dovremmo essere felici per loro, ma anche per noi, perché così, il nostro Pianeta sta guarendo dalla nostra contaminazione. Di conseguenza questa è una cosa bellissima, perché significa che quando potremo uscire di nuovo di casa, godremo di una natura rinnovata.