“Cinema in tasca”
E’ il primo festival di cultura cinematografica rivolto a bambini e adolescenti di Puglia. Un progetto inedito, ideato da due co-direttori artistici, Francesca Rossini, segretario di Agis Puglia e Basilicata, e Giancarlo Visitilli, critico e animatore della cooperativa “I bambini di Truffaut che supporta il Centro di Cultura Abc, promotore dell’iniziativa, che ha coinvolto 13 Comuni e 18 sale cinematografiche. Il progetto si è articolato in due momenti fondamentali: la rassegna cinematografica, presso i diversi comuni e il festival che si è svolto a Bari. Dopo aver visto i film nelle sale cinematografiche della propria città, ogni studente ha realizzato una recensione, vestendo i panni del critico cinematografico in erba. Una commissione di esperti ha valutato le migliori e gli autori dei componimenti scelti sono andati a comporre la giuria del Festival. A rappresentare il nostro Istituto Comprensivo, c’era Labella Letizia, della classe III E della scuola secondaria di primo grado. Il Festival, come ogni festival che si rispetti, ha previsto un’anteprima: “NENA”, un film dai temi forti (suicidio e amore). “Fare resistenza significa muovere un corpo” – ha detto il direttore artistico Giancarlo Visitilli, parlando della morale del film. « Bisogna resistere alle tentazioni, anche se non sempre ci riusciamo ». Il film parla di una ragazzina che, all’età di sedici anni, vive la sua adolescenza caricata del peso di un padre paraplegico che trova la sua esistenza sempre più inutile e ingiusta. Il senso di colpa di un padre che vorrebbe farla finita per alleviare il suo malessere, ma anche quello della figlia adolescente, ci hanno fatto riflettere sul valore del dono della vita. L’esistenza per il padre di Nena diventa sempre più insostenibile e per questo vuole trovare una soluzione nel suicidio, panacea di tutti i suoi mali. L’immobilità del padre non consente di portare a termine il gesto estremo personalmente, ma la sua volontà di farla finita viene comunicata a sua figlia. Nena è lacerata dalla sofferenza del padre e dal dolore della sua impotenza, nel trovare soluzione a questa tragedia, ma in ogni caso trova la forza per andare avanti scoprendo la forza dell’amore, infatti si innamora di Carl. Alla fine Nena, suo malgrado, esaudirà il desiderio, tanto agognato, lasciando sui binari, solo e immobile sulla sedia, suo padre in attesa dell’arrivo di un treno. Lei fuggirà, innamorata della vita.
E’ importante ricordarsi sempre che la vita è un mistero da vivere, non un problema da risolvere e forse il film, troppo drasticamente, ha voluto insegnarci questo.
Achille Giorgio, Piccolo Marco, Tesse Ilaria 2G