//Circle…Horror

Circle…Horror

di | 2019-02-25T18:39:53+01:00 25-2-2019 18:39|Alboscuole|0 Commenti
di Patrizia Sereno Il genere horror per … combattere paura e paure! Hanno deciso di vivere fino in fondo la convinzione che lo studio sia vita, attualità, quotidianità gli alunni della Seconda E della Secondaria di Primo Grado dell’Ic don Enrico Smaldone di Angri. Lo hanno fatto cogliendo al volo quel tratto di percorso antologico dedicato al genere horror per …lavorare ciascuno sulle proprie paure, dando ad essere un nome e un’immagine precisa, condividendo le paure del singolo con il gruppo e – cosa più importante – iniziando a lavorare seriamente al ridimensionamento di quelle paure. Lungo un percorso di crescita fatto anche di sfide, di approcci razionali con tutto ciò che mette in moto l’irrazionalità. Il momento conclusivo è quello immortalato dalle foto scattate da Vincenzo Pepe. Ecco i ragazzi impegnati a condividere – tutti sullo stesso piano, con il circle time, docente compresa! – parole e immagini. Due gli spunti forniti dalla professoressa di Italiano: un’opera celeberrima quale l’urlo di Munch e poi la riproduzione di un affresco, una danza macabra, di fine Quattrocento, conservato sulla facciata esterna dell’Oratorio dei Disciplini, a Clusone in provincia di Bergamo. Agli studenti è stato chiesto di ritagliarsi del tempo, singolarmente, ciascuno a casa sua, per riflettere su ciò che facesse loro paura. Obiettivo: scrivere un breve testo ispirandosi a domande guida: hai paura di qualcosa o di qualcuno? La tua paura è legata ad un fatto che ti è capitato? Cosa ti succede quanto ti assale questa paura? Hai provato a parlarne con qualcuno? Hai consapevolezza del perché tu abbia paura? Secondo step: via libera alla creatività con la realizzazione di una rappresentazione grafica della propria paura, della propria fobia, di un incubo ricorrente. Il momento della condivisione in classe è stato …da paura! Dall’agorafobia alla claustrofobia, dalla paura del buio a quelle dei ragni e delle api\vespe. Dalla paura dell’ignoto alla paura di perdere l’orientamento. Passando per la paura degli sconosciuti. Risultato: il parlare delle paure ha dato a tutti la concreta impressione che si tratta di sentimenti che, condivisi, trovano un notevole ridimensionamento. Per non dire poi della risate a crepapelle suscitare da alcuni disegni. Eh sì, perché mentre in classe non mancano dei sopraffini disegnatori, ci sono anche alunni che tra le loro qualità non annoverano di sicuro l’arte di usare matita e colori!