//Cinque ventilatori meccanici per il reparto Malattie Infettive. Un aiuto concreto per l’Ospedale Riuniti di Foggia

Cinque ventilatori meccanici per il reparto Malattie Infettive. Un aiuto concreto per l’Ospedale Riuniti di Foggia

di | 2020-04-04T18:15:46+02:00 4-4-2020 18:15|Alboscuole|0 Commenti

di Giada Panunzio – Il contributo della Fondazione Siniscalco Ceci–Emmaus: 25mila euro per emergenza Covid-19

Respiratori artificiali in arrivo. Il direttore Dattoli: “una spinta a operare con maggior vigore” La Fondazione Siniscalco Ceci – Emmaus ha donato 25mila euro al reparto Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Foggia per l’acquisto di ventilatori meccanici ad alto flusso del modello AIRVO. A indirizzare la tipologia di respiratori artificiali da prelevare sono stati gli stessi medici specializzati del Policlinico foggiano, impiegati ormai da oltre un mese, anche loro, a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. “Dopo un confronto diretto con chi è in prima linea contro questa emergenza nazionale – spiega il presidente della Fondazione, Rita De Padova – abbiamo rivolto i nostri sforzi verso ciò che poteva essere più utile e urgente in questo momento”. “Gesti come questo – si legge nella nota ufficiale di ringraziamento a firma del direttore generale del Riuniti, Vitangelo Dattoli – esprimono estrema sensibilità da parte di chi li compie: in un momento di estrema difficoltà come quello che stiamo vivendo, rappresentano per noi una spinta a operare con maggior vigore ed entusiasmo”. Un’attenzione concreta e non generica, dunque, nei confronti del territorio che, ancora una volta, si inserisce nel solco di una lunga collaborazione con il reparto di Malattie Infettive, cominciata quando l’emergenza da Covid-19 era ben al di là di ogni previsione. Già anni addietro, infatti, lavorando gomito a gomito con il dottor Tino Grisorio e la sua equipe, la realtà di Emmaus mise a disposizione le proprie strutture abitative per ospitare malati di Aids non residenti che abbisognavano di alloggio, dando loro l’opportunità di sottoporsi a terapie giornaliere. “Ancora una volta abbiamo sentito forte la necessità di fare la nostra parte, unendoci agli sforzi di tutti per contrastare il diffondersi dell’epidemia – aggiunge ancora Rita De Padova – e questo ci ha portato naturalmente a pensare dove e come indirizzare il sostegno. Non è solo il Cda della Fondazione ad aver compiuto questa scelta – conclude – ma tutta la comunità di lavoratori e volontari legata al mondo di Emmaus: le persone che quotidianamente sono a contatto con situazioni di disagio e che conoscono bene come si manifesta il dolore”.