di Alice Monetti, classe 3^I – se pensiamo all’invezione del telefono, ci vengono in mente due nomi: Antonio Meucci e Alexander Grahan Bell.
Ma chi è, effettivamente, il vero papà del telefono?
Cerchiamo di capire come sono andate le cose.
Antonio Meucci nasce nel 1808 a Firenze, più precisamente a San Frediano. La sua famiglia è povera e questo gli impedisce di completare gli studi presso l’Accademia di Belle Arti. In seguito inizia a svolgere varie professioni, tra cui il meccanico di Teatro dove costruisce un telefono acustico per comunicare tramite un’imboccatura dal piano del palcoscenico alla graticcia di manovra, posta a circa 18 metri di altezza, grazie a un tubo acustico che correva incassato nel muro. In teatro incontra anche Ester Mochi che diventa sua moglie. Coinvolto in politica e nei moti rivoluzionari é costretto a lasciare il Granducato di Toscana e si trasferisce a New York. Qui continua le sue ricerche per la realizzazione di quello che lui chiama “telegrafo parlante”.
Infatti, riesce a costruire un apparecchio che chiama “teletrofono” che inizialmente utilizza per mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto della moglie bloccata a letto per una grave forma di artrite reumatoide.
Nel 1871 Meucci riesce a brevettare la sua invenzione. Ma è in gravi difficoltà economiche e non riesce a mantenere la proprietà del brevetto. Nel 1876 Alexander Grahan Bell presenta domanda di brevetto per il suo apparecchio telefonico. Meucci quindi, per rivendicare la sua invenzione, trova una sponsorizzazione da parte della Globe Company che intraprende una causa con la Bell Company. Solo nel 1888 una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti riconosce a Meucci la priorità dell’invenzione, ma al riconoscimento di paternità tecnologica non corrispose nessun risarcimento economico, tanto che Meucci muore nel 1889 a New York in totale povertà, poco prima che la Globe Company riesca a presentare ricorso contro la sentenza.
Soltanto l’11 giugno del 2002 il Congresso degli Stati Uniti riconosce ufficialmente lo scienziato italiano come inventore del telefono.