L’articolo di Martina Tana su “Smartphone a scuola: opportunità o incompatibilità” ha suscitato molto interesse e varie reazioni. Sollecitati da loro docenti, parecchi alunni hanno offerto il loro contributo di idee alla questione sollevata dalla nostra redattrice.
Ecco quelli dei ragazzi del triennio.
Ferrante Francesca (3C) : Io condivido le parole di questa ragazza” veri valori non si trovano in un cellulare, i progetti non si avverano in base ai like che riceviamo da sconosciuti di cui non si conosce nemmeno il viso. Non condivido pienamente l’idea del limitare drasticamente l’uso del telefono perché potrebbe essere utile e veloce per alcune attività straordinarie e soprattutto perché con questo metodo credo che i ragazzi di oggi non riusciranno mai a responsabilizzarsi e non riusciranno mai a capire che il telefono è una cosa indispensabile se il divieto di usarlo diventasse una “legge” e quindi il non utilizzo sarebbe un obbligo e non un insegnamento che permetta loro di scoprire l’interesse e la curiosità dello studio.
Esposito Francesco (3C): Quello che mi ha colpito in questo articolo è il modo in cui una ragazza spiega come ci si sente dopo aver esplorato la realtà rispetto al mondo virtuale. Io in primis passo la maggior parte del tempo al cellulare, ma dividendolo in due parti metà giornata per le attività didattiche è l’ altra metà per i miei svaghi. Nello stesso tempo, però, penso che sia una pessima idea abolirlo del tutto durante le attività didattiche. Perchè si potrebbe iniziare a pensare in maniera diversa di come può essere utilizzato. Ad esempio per una ripetizione si potrebbe usare un app come: Kahoot, progetti in ppt, word ecc…, potrebbe essere usato anche per attività didattiche. Sempre con la tutela dei prof.
Perfetto Simone (3C Sport): Leggendo l’articolo mi trovo in accordo con l’autrice perché,usare il cellulare a scuola per attività didattiche sarebbe una grande opportunità, noi giovani non ne capiamo ancora il valore e ciò si trasforma solo in una fonte di distrazione continua.
Martin Vittoria (3C Sport): Riflettendo sull’articolo di Martina Tana, mi sono trovata molto d’accordo con lei. Anche io non sono dipendente dai sociali o dai like e vedere i miei coetanei così rovinati mi rattrista, così come sapere che la tecnologia a scuola sarebbe di grande aiuto, ma ne veniamo privati a causa della nostra incapacità a distaccarsi da essa.
Hutanu Sebastiano (3C Sport): Io sono d’accordo con l’articolo perché leggendo ho capito che il cellulare , che potrebbe essere usato come fonte di aiuto a scuola , viene usato da noi studenti come mezzo per fare quello che già facciamo tutto il giorno, ossia vivere la vita degli altri e non la nostra.
Oliva Luigi (3C Sport): Sono decisamente d’accordo con questo articolo. La frase che ha attirato la mia attenzione è stata isolarci “Isolarci nella società “. Come Martina anche io mi ritengo dipendente dai social e da Internet, allo stesso tempo penso che il cellulare, di grande utilità a scuola , non possa essere utilizzata da una generazione “malata” di like come la nostra .
Lama Carlo (4 C): La tesi esposta dall’autrice è molto interessante e sono d’accordo su tutto ciò che ha detto. A causa dell’uso errato dello smartphone molti ragazzi tendono ad isolarsi e questo è sicuramente un aspetto negativo come lo è anche il fatto che esso è l’elemento di distrazione per eccellenza. Se gli smartphone venissero usati a dovere sarebbero sicuramente molto utili nelle lezioni, permettendo di visualizzare più spesso video o immagini oppure eseguire quiz interattivi… Tutto ciò renderebbe le lezioni più interessanti, ma attualmente non è stato trovato ancora il metodo per integrare questo dispositivo all’interno delle lezioni, quindi sarà il tempo a dirci se ciò sarà possibile.
Maria Dolores Montuori (4 D). Credo che l’utilizzo del cellulare in classe sia un argomento molto importante. Penso che l’utilizzo del cellulare debba essere consentito solo nei momenti in cui viene esplicitamente chiesto dal docente in quanto questo strumento può essere di estrema utilità per l’attività scolastica.Purtroppo non tutti gli studenti sfruttano questo importante strumento per fini didattici ed è proprio questo un aspetto negativo di questo prezioso strumento.
Rita Bottone (5 D): Lo smartphone è un alleato efficace per gli insegnanti a supporto del lavoro di gruppo. Bisogna cavalcare la marea dell’invenzione straordinaria, che rappresenta un’opportunità per una didattica innovativa. L’uso dei telefoni cellulari in classe incoraggia gli insegnanti a sviluppare metodi di insegnamento moderni. Di conseguenza, l’apprendimento può essere divertente e innovativo, rispondendo alle esigenze di una società sempre più connessa.
A cura della REDAZIONE
Cellulari a scuola? Un articolo che fa discutere. La parola a ragazzi del triennio
di IL GALLO STRILLONE ON LINE - AVERSA (CE)|
2023-03-25T13:17:29+01:00
24-3-2023 19:44|Alboscuole|0 Commenti