Di Giuseppe Amorese – classe III, sez G
Caro Gesù bambino,
mi chiamo Giuseppe, ho 12 anni e frequento la classe 2°G della scuola media “Padre Nicolò Vaccina”. Mi piacciono molto le materie scientifiche ma anche la storia.
La mia più grande passione è giocare a calcio.
Ti scrivo per chiederti aiuto, sì, proprio così, per me e per tutti noi, tuoi figli.
Mi guardo attorno e noto tanta tristezza, la vedo nei volti della gente.
Siamo sempre tristi per quello che non abbiamo, e poco soddisfatti per quello che possediamo.
Infatti non ci accontentiamo mai, e quindi cerchiamo di raggiungere degli obbiettivi che, ahimè, sono e saranno per sempre un’utopia.
In questi due anni di pandemia, abbiamo visto tanta sofferenza e morte che ci hanno resi più altruisti, sensibili e pronti ad aiutare il prossimo; ma questo, pensandoci, non è durato poi così a lungo.
Infatti siamo subito ritornati ai nostri ideali di avarizia ed egoismo.
Vedo i comportamenti e sento i discorsi di alcune persone che mi lasciano proprio di stucco.
Costoro, durante il Natale, il periodo in cui si celebra la tua nascita, affermano di non avere tempo, nemmeno per la celebrazione, perché sono impegnate a preparare le minuzie della festa, proprio perché per loro il Natale consiste nei regali e nel cenone.
Invece, per me, non è così.
Tu nasci ogni anno per portare un po’ di gioia in questo triste e frustrato mondo.
Tu nasci nei cuori di tutti portando, almeno in questo Santo giorno, un sentimento di gioia che purtroppo dura pochissimo, lasciando il posto ai soliti risentimenti, ai vecchi rancori, all’egoismo, come se Tu non fossi nato tra noi.
Secondo me, la gioia è ricevere un pensiero da qualcuno, ma non una persona qualunque, bensì da colui o colei che pur di renderti contento ha donato tutto quello che poteva; gesti simili hanno un valore molto più alto, e non parlo di valore materiale, di regali costosissimi ma che magari non sono fatti con il cuore.
Gioia, per me è trascorrere del tempo con chi vuole donarti la cosa più preziosa che esista, ovvero il tempo, questo è soprattutto vero per i nonni che, non per volere nostro, non ci saranno per ancora molto tempo.
Infine, la gioia è per me, ma può sembrare strano, quando ci si può fidare pienamente di qualcuno senza che la fiducia venga tradita dalle bugie, perché in questo caso, oltre a rompere l’amicizia, cosa bruttissima, si rovina anche il pensiero critico che si ha su quella persona.
Per questo motivo, mio caro Gesù, ti prego, scendi nel cuore degli uomini e dona ad ognuno di noi la pace, la serenità, la gioia e il sorriso, non solo in occasione della tua venuta ma ogni santo giorno.