Angela D’Aria Sik ex vicedirettore del Centro di sicurezza alimentare e di ricerca agricola dell’università di Akdeniz e attivista per i diritti umani, ha pagato con una condanna a 15 mesi di reclusione lo zelo con cui ha condotto uno studio commissionatogli dal ministero della salute della Turchia. Si trattava di accertare se vi fosse un collegamento tra la tossicità del terreno, del cibo e delle acque in una zona del Paese e l’alto tasso di incidenza di tumori sulla popolazione del luogo. Dagli studi era emersa tra l’altro, la presenza nelle acque e nel cibo, di piombo, alluminio, cromo e arsenico in quantità preoccupante in diverse province della Turchia occidentale. La squadra guidata da Bulent Sik ha condotto la sua ricerca per ben cinque anni e nel 2015 i risultati erano stati comunicati al governo perché prendesse delle decisioni immediate data la gravità di quanto emerso. Visto il silenzio dello stesso, Bulent Sik ha deciso di pubblicare i dati delle analisi sul giornale di Instanbul Cumhuriyet. Contro questo giornale, simbolo della stampa libera il presidente turco Erdoğan ha condotto una feroce repressione. Fa riflettere e desta qualche dubbio circa le vere motivazioni dell’atteggiamento del governo turco, la circostanza che lo scienziato è fratello di Ahmet Şık, giornalista e scrittore nonché parlamentare del partito di sinistra filo-kurdo Halkların Demokratik Partisi (Hdp) sottoposto a sua volta a misure detentive come sottolinea Amnesy International. Il giudice ha proposto allo scienziato di ritirare il suo studio pentendosi di aver pubblicato dati la cui autenticità peraltro non è stata mai messa in dubbio, in cambio della sospensione della condanna. Sik ha ovviamente rifiutato. «…. Nei miei articoli, ho mirato a informare l’opinione pubblica su questo studio sulla salute pubblica, che è stato tenuto segreto, e spingere le autorità pubbliche che dovrebbero risolvere i problemi ad agire». Il rifiuto deve aver reso ancora più difficile la posizione di un intellettuale già fin troppo scomodo visto il suo impegno per la pacificazione del sud est della Turkia ove si fronteggiano forze armate turche e militanti curdi.
Şık, nel 2016 era stato licenziato dalla sua università come d’altronde decine di scienziati dopo il tentativo di colpo di Stato del 2016. Verità scomode, campagne di repressione e odio etnico si mescolano in una vicenda inquietante mentre Sik attende il processo di appello.