Allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2019, mai avrei pensato che il nuovo anno ci avrebbe riservato questa Pandemia. Quest’ultima indubbiamente ha scosso il mondo intero e purtroppo, come ben sappiamo, ha provocato tantissimi morti e ha distrutto tantissime famiglie. Ripensandoci potrebbe sembrare tutto un brutto sogno, ma in realtà non è così e di certo non sarà un bel periodo o una bella esperienza da raccontare ai nostri figli/nipoti, o comunque alle prossime generazioni. Tutto ciò ci ha colto alla sprovvista, tante nazioni non erano preparate, e la nostra è stata una delle nazioni colpite di più. Noi studenti, dalle elementari fino agli universitari, come i docenti, abbiamo dovuto adattarci a questo nuovo metodo di studio, la didattica a distanza. E i problemi, però, non sono stati pochi, legati alle connessioni wi-fi, ai computer o ai cellulari che non tutti hanno a disposizione, o alle tante persone connesse in una classe (sessione) facendo sì che tutta la connessione crollasse. Credo che siano questi elencati gli aspetti negativi di tutto ciò, oltre ovviamente al fatto di non aver potuto trascorrere l’anno scolastico con i propri compagni e provare le emozioni e l’adrenalina che solo un’interrogazione o un compito a sorpresa può darti, o non aver potuto trascorrere una settimana in gita, oltre che con i propri compagni, anche con altre classi dell’istituto. Sicuramente non mancano gli aspetti positivi, ed uno dei primi è il fatto che non c’è stato il bisogno di doversi svegliare tutte le mattine alle 07;00 in punto o affrontare le 6 ore scolastiche quando si usciva alle 14,15. Inoltre per i ragazzi sprovvisti di apparecchi elettronici e quindi quelli che in una fase iniziale non avevano la possibilità di partecipare alle videolezioni, le scuole hanno messo a disposizione tablet o computer, appunto per mettere ai ragazzi di partecipare, sicuramente di studiare da casa. Almeno per me è stato più comodo e meno stressante, con la possibilità di organizzarsi le giornate anche in base agli altri impegni (come il pugilato) nonostante non si potesse uscire da casa. Tirando le somme, posso dire di essere soddisfatto del modo in cui ho affrontato questa pandemia, sia in ambito scolastico che in altri ambiti, e credo che tutti possiamo dire che nonostante le mille difficoltà e problematiche, con la costanza e la perseveranza ce l’abbiamo fatta. Siamo agli sgoccioli di questo anno scolastico, ormai al 95% è finito. L’anno scolastico, però, non la pandemia…
Domenico Iodice (4^ C)