di Miriam Improta e Sabato Gioia, classe 3^E – Il 23 Febbraio, è stata inaugurata al museo M9 di Mestre la mostra “Banksy. Painting Walls”, una retrospettiva dedicata all’artista britannico protagonista negli ultimi vent’anni della scena culturale. Il fulcro sono tre “muri” originali realizzati tra il 2009 e il 2018, ora appartenenti a collezioni private.
Ma chi è Bansky?
Da qui vogliamo partire per raccontarvi la storia di Banksy, artista britannico, nato nel 1974 a Bristol, che è considerato il principale esponente della street art (arte di strada). La sua identità è segreta, dunque non si hanno precise informazioni sulla sua vita, ma di questo ne parleremo più tardi; ora soffermiamoci sui temi più ricorrenti dei suoi graffiti, i quali sono: la manipolazione mediatica, l’omologazione, l’inquinamento (Season’s greeting). Per disegnare questi capolavori Banksy adotta la tecnica dello stencil che permette di riprodurre più elementi uguali in uno stesso spazio. Ora, però, concentriamoci sulle curiosità legate ai suoi segreti…
Innanzitutto partiamo col dire che tutti le sue opere sono denunce sociali verso alcuni dei temi più importanti del momento: ma come è possibile che nessuno mai lo ha visto mentre praticava la sua arte?
Bene, la risposta è tanto semplice quanto bizzarra; perché lui agisce soprattutto durante le ore notturne, dunque, visto il suo consueto vestiario scuro, si confonde con il buio.
Inoltre non si conosce il suo vero nome ed il suo vero volto, perché sennò sarebbe facilmente riconoscibile ed individuabile dalla polizia.
Ultima, ma non per importanza, una sua scelta stilistica che tanto lo ha caratterizzato nel corso del tempo: lascia le sue opere incomplete, permettendo così a chi le guarda di, seconda la sua volontà ed il suo pensiero, aggiungere elementi in più per esprimere le proprie emozioni. Secondo voi è una bella idea??