Mi chiamo Ignazio Florio junior e sono nato a Palermo il primo settembre del 1868. Già da giovane mi ritrovai a gestire, insieme a mio padre Ignazio e a mio fratello Vincenzo, un’immensa fortuna: industrie, banche e svariate attività commerciali come fonderie, tonnare, saline e cantine vinicole, ma soprattutto una delle società di navigazione più grandi d’ Europa. Un bel lavoraccio!
Dopo un fidanzamento contrastato dai miei suoceri, a causa della mia fama di “dongiovanni”, nel 1893 sposai la mia dolce Franca, baronessa Jacona della Motta di San Giuliano, donna colta e intelligente, che fu molto paziente con me e mi perdonò numerosi tradimenti. Il mio obiettivo era europeizzare Palermo e la Sicilia, attirando investimenti stranieri nell’ isola e mia moglie Franca in questo mi fu di grande aiuto. Eravamo una coppia ammirata in tutti gli eventi mondani dell’epoca.
A vent’ anni avevo girato già tutta l’Europa e conoscevo bene le lingue. Nel 1891 fui uno dei promotori dell’Esposizione nazionale a Palermo, che mostrò a tutti un’immagine della Sicilia moderna e laboriosa.
Infatti, nel giro di pochi anni Palermo si arricchì di ville e palazzi liberty, fiorì anche la musica che aveva trovato il suo tempio nel teatro Massimo, voluto da mio padre. Nelle nostre ville e sui nostri panfili abbiamo ospitato reali e uomini politici di tutta Europa.
Purtroppo, dopo la Prima guerra mondiale tutte le attività della casa Florio entrarono in crisi. Tentai in ogni modo di ristabilire le nostre finanze, ma senza successo. Nel 1924 Benito Mussolini visitò gli stabilimenti Florio di Marsala. Anche il Secondo conflitto mondiale danneggiò irrimediabilmente le mie attività imprenditoriali. Per cercare di andare avanti furono vendute all’ asta alcune proprietà, mobili e dei gioielli bellissimi di Franca.
Alla morte di mia moglie decisi di tornare a Palermo e di lasciare ciò che mi era rimasto ai miei figli Igiea, Giulia e Vincenzo.
Marco, classe 2 E