//Attivisti contro le opere d’arte di MARTA URRU 2B (Linguistico-spagnolo)

Attivisti contro le opere d’arte di MARTA URRU 2B (Linguistico-spagnolo)

di | 2022-11-26T09:19:13+01:00 26-11-2022 9:18|Alboscuole|0 Commenti
  Di recente non si fa altro che parlare delle gravi ed esibizionistiche dimostrazioni ambientaliste contro importanti opere d’arte. Nelle ultime settimane ci sono stati diversi attacchi a opere d’arte nelle collezioni di musei internazionali. In un museo di Vienna è stato scagliato un liquido scuro e oleoso sul dipinto “Morte e vita” di Gustav Klimt; a Londra è stata lanciata della zuppa di pomodoro contro il quadro ‘I girasoli’ di Van Gogh; a Firenze hanno incollato una mano alla Primavera di Botticelli. Gli attivisti che combattono contro il “climate change” hanno deciso di usare gli attacchi alle opere d’arte poiché la crisi climatica non riscuote abbastanza interesse. Le opere d’arte non sono, infatti, il loro reale obiettivo, considerato che nessuna ha avuto danni permanenti, essendo protette da vetri, ma puntano piuttosto, e con enorme successo, a provocare una reazione nei media, nell’opinione pubblica e nella politica. Vogliono, infatti, dimostrare che le opere d’arte, da loro prese di mira, non sono più importanti degli effetti che il cambiamento climatico e l’uso di combustibili fossili stanno provocando nel mondo. La domanda che pongono gli attivisti è se l’arte valga più della vita, più del cibo, più della giustizia, nel tentativo di far parlare di questo problema. Nelle dichiarazioni rese in occasione di uno degli attacchi, gli attivisti hanno dichiarato: «Viviamo una catastrofe climatica, e a voi impaurisce la salsa di pomodori sui quadri. Io invece ho paura perché la scienza dice che nel 2050 non saremo in grado di dare da mangiare alle nostre famiglie. C’è bisogno di gettare purè su un quadro perché ascoltiate? Questo quadro non varrà più niente quando saremo costretti a farci la guerra per il cibo». Per questo entrano nei musei, tentano di imbrattare importanti opere d’arte, si incollano alle cornici, a volte attaccano, sopra i quadri, dei poster che mostrano la realtà della vita sulla Terra a causa del riscaldamento globale. L’opera d’arte viene quindi usata per amplificare temi e questioni che con l’arte hanno poco a che fare. Il patrimonio artistico cattura l’attenzione e il cuore delle persone come poche altre cose al mondo, ed è per questo che, sempre più spesso, viene scelto per forme di protesta non violente da parte dei movimenti ambientalisti e pacifisti. In una dichiarazione congiunta i direttori di quasi 100 musei hanno reagito dichiarando che gli attivisti sottovalutano la fragilità di questi oggetti che vanno invece preservati come parte del patrimonio culturale mondiale.