Di Mariastella Sgaramella – classe II sez. G
Il 6 gennaio 2021, nelle prime ore del pomeriggio, si è verificata una vera e propria rivoluzione nel quartiere di Capitol Hill, che ospita la sede del Congresso Americano. Questa è stata attuata dai sostenitori di Donald Trump, 45° presidente americano, il quale durante l’assalto al congresso ha twittato: “Siete speciali, vi vogliamo bene” riferendosi agli assalitori e nello stesso tweet ha ribadito che l’elezione gli fosse stata «sottratta» da Joe Biden, attualmente 46° presidente americano. Successivamente, il 45° presidente americano ha pubblicato un altro Tweet in cui definiva “grandi patrioti” tutti coloro che hanno preso parte alla rivolta. In seguito a queste dichiarazioni, il profilo Twitter di Donald Trump è stato bloccato e gli incaricati della sicurezza di Twitter hanno comunicato il motivo del loro gesto: Trump ha scritto notizie false e i contenuti del suo messaggio hanno violato le regole del Social Network. In seguito sono stati bloccati anche gli account Facebook e Instagram dell’ex presidente. L’assalto è stato vissuto in prima persona da un inviato Rai, Antonio di Bella, che ha raccontato l’episodio vissuto. Durante la rivolta, infatti, la troupe è stata minacciata e, successivamente, hanno interrotto il collegamento. Intanto, gli assalitori sono entrati nel congresso e hanno colto l’occasione per “visitarlo”, scattando fotografie accanto alle statue dei patrioti e derubandone glii arredi . In particolare, un uomo ha defraudato il computer della politica statunitense Nancy Pelosi e per questo motivo dovrà rispondere alle accuse di furto e di irruzione di ufficio pubblico. Adam Johnson, invece, si è fatto fotografare sorridente con il leggio della stessa politica sulla spalla ed è stato arrestato nel giro di 24 ore. Anche i gruppi nazisti hanno rivendicato la partecipazione alla rivolta. Infatti, tra i presenti, vi era un uomo che indossava una maglietta con un teschio. Sotto il teschio si poteva leggere “Work brings freedom” la traduzione della tristemente famosa “arbeit macht frei”, tradotta lavorare rende liberi (la scritta presente sulla cancellata dei principali campi di concentramento). Purtroppo le guardie nazionali sono arrivate troppo tardi: l’assalto era già concluso e per questo motivo si poteva solo fare la conta dei danni. Oltre ai danni alla struttura e ai furti, sono morte quattro persone e gli arrestati sono cinquantadue. Altro simbolo di questa rivolta che rimarrà impresso nella storia è l’allestimento di una forca davanti al congresso sopra la quale, secondo i partecipanti alla ribellione, sarebbe dovuto essere impiccato Pence, vicepresidente in conflitto con Trump. Inoltre, numerosi sono stati i commenti sulla vicenda, tra cui proprio quello di Joe Biden, che ha definito la protesta come un’insurrezione. Anche dall’Italia sono arrivati tweet a riguardo da Matteo Salvini e il presidente della Consiglio, Giuseppe Conte, ha definito l’assalto a Capitol Hill scioccante e vergognoso. A commentare l’accaduto sono stati da Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito; Ursula von der Leyen, politica tedesca e presidente della Commissione europea fino anche a Mark Rutte, politico olandese e primo ministro dei Paesi Bassi. Io credo che ci debba essere libertà politica ma che questa non debba sfociare in violenza.