di Maria Tea Santagiustina Classe 1^ A. – In questo periodo tutti noi stiamo vivendo ‘chiusi nelle nostre case’ con la paura di prenderci il Coronavirus, la stessa cosa accadde anche con la peste nera nel 1347. Oggi con questo mio articolo desidero raccontarne l’analogia.
Nel 1347 a Messina arrivarono dodici vascelli provenienti dal Mar Nero, carichi di grano, ma anche di topi e di cadaveri. I topi avevano il batterio della peste bubbonica, ma a quel tempo non c’erano né le attrezzature scientifiche per scoprirlo né le conoscenze mediche adeguate per saperlo. Non furono intraprese misure restrittive per prevenire il diffondersi del contagio, che presto purtroppo sarebbe diventato incontrollabile, così in pochi anni la peste si propagò in quasi tutta l’Europa. Si ritiene che in tre anni la peste abbia ucciso un terzo degli europei.
Fu soltanto Milano la città che riuscì a contenere l’epidemia, facendo rimanere i suoi cittadini ‘chiusi a casa’, senza contatti esterni, come appunto facciamo noi oggi. La peste aggravò molto la situazione finanziaria e politica, l’epidemia alimentò l’odio tra la gente a tal punto che non si poteva essere mai sicuri nel passeggiare da soli per le strade.
La medicina ne risentì molto degli effetti negativi e tragici che tale morbo aveva provocato anche se contribuì poi alla nascita di un nuovo sistema medico più moderno, tenendo sempre conto però delle limitate conoscenze scientifiche di quell’epoca, attuando l’unica arma che si poteva adottare che consisteva nell’allontanamento degli ammalati dai centri cittadini. Nacquero così i lazzaretti. Il primo sorse a Venezia, precisamente nell’anno 1403, sull’isola di Santa Maria di Nazareth, da qui il nome nazarethum che venne poi storpiato in lazaretum giustificato dalla vicinanza all’isola di San Lazzaro.
Facendo un salto di secoli l’ultimo isolamento adottato di recente è proprio quello per il Covid – 19, attuato il 31 dicembre nella città di Wuhan epicentro da cui è partita l’epidemia, nella Regione dell’Hubei in Cina, che in un solo mese ha registrato il contagio di circa 10mila persone. Ben presto l’epidemia cinese si è trasformata in pandemia dichiarata tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in una sua tempestiva dichiarazione.
Tutti gli Stati contagiati dal Coronavirus stanno attualmente cercando di trovare farmaci e vaccini efficaci, per porre fine all’emergenza sanitaria che ha investito una moltitudine di persone vittime del contagio nel quale molti hanno anche purtroppo perso la vita e in più per dare un po’ di respiro a questo isolamento forzato che noi e molte altre popolazioni siamo costretti a fare!