La Valle della Loira (in francese: la Val de Loire) è noto come il Giardino di Francia e la Culla della lingua francese. È nota anche per la qualità del suo patrimonio architettonico, per le sue città storiche come Montsoreau, Amboise, Angers, Blois, Chinon, Nantes, Orléans, Saumur e Tours, e in particolare per i suoi famosi castelli conosciuti in tutto il mondo, fra di cui il Castello di Amboise, il Castello di Montsoreau, il Castello di Villandry e il Castello di Chenonceau. Il paesaggio della Valle della Loira e in particolare i suoi principali monumenti culturali illustrano ad un livello eccezionale gli ideali del Rinascimento e dell’Illuminismo e dell’ingegno europeo.
La Valle della Loira è un luogo di importante bellezza dove è possibile visitare città e villaggi di rilevanza storica, splendidi monumenti architettonici, numerosi castelli e apprezzare alcuni dei migliori vini dell’intera Francia. Il 2 dicembre del 2000 l’UNESCO riconobbe la parte centrale del corso del fiume Loira, tra Maine e Loira e Sully-sur-Loire, come patrimonio dell’umanità. Scegliendo questa zona racchiusa tra i dipartimenti francesi di Loiret, Loir-et-Cher, Indre e Loira e Maine e Loira, il comitato descrisse così la valle: «Un eccezionale paesaggio culturale, di grande bellezza, formato da città e luoghi storici, grandi monumenti culturali – i castelli – e terre che sono state coltivate e plasmate da secoli di interazione fra i paesi locali e il loro ambiente fisico ed è stata per lunghi periodi specchio della storia della Francia. Gli argini del fiume Loira sono abitati sin dall’età paleolitica da popoli nomadi. Fra il 4000 ed il 10000 a.C. la popolazione si trasforma progressivamente in sedentaria in seguito all’arrivo degli agricoltori dal Medio Oriente. Le comunità si raggrupparono, in seguito, in società strutturate, fino all’organizzazione cittadina delle popolazioni galliche.
Nel IV secolo a.C. il luogo dove ora sorge la città di Orléans era considerato il centro della Gallia. Qui si tenevano gli incontri annuali dei druidi. Diversi anni prima della conquista di Giulio Cesare, tutte le maggiori città attuali, erano già esistenti. Con l’eccezione dei Carnuti e degli Andecavi, i romani non incontrarono molta resistenza nella regione durante la conquista. I Galli adottarono rapidamente le abitudini romane, specialmente nelle città dove già erano esistenti i fori, i teatri e le terme. Il periodo gallo-romano vide una sensibile crescita nella produzione agricola e negli scambi della regione. La religione cristiana è diffusa nella regione grazie alla guida dei vescovi di Tours, Orleans e Angers. Martino di Tours, vescovo dal 371 fino alla morte nel 397, fu uno degli evangelizzatori più attivi. In quel periodo furono fondati alcuni monasteri come Fleury e Marmoutier.
Sotto la dinastia carolingia, due personalità vicine a Carlo Magno, Alcuino di York e Teodulfo, crearono nella regione alcune scuole monastiche che ebbero una grande influenza alla cultura.
Le invasioni barbariche non risparmiarono la regione della Valle della Loira: i Saraceni furono sconfitti nell’VIII secolo da Carlo Martello e non riuscirono ad attraversare la Loira; i Vichinghi invece, dalla metà del IX secolo, poterono risalire il fiume grazie alle loro barche (drakkar) e saccheggiare la città e le abbazie della valle. I Castelli della Valle della Loira sono più di trecento e furono organizzati a partire dal X secolo come semplici fortificazioni, fino allo splendore di quelli costruiti fino a cinquecento anni dopo, quando i sovrani di Francia, seguiti dalla nobiltà di corte, scelsero la valle per le loro dimore estive.
G. Rigucci 2^I