Resta alta la tensione tra USA e Iran in seguito all’uccisione del generale Qasem Soleimani, rimasto ucciso da un missile lanciato da un raid americano sull’aeroporto di Baghdad. A sollevare il polverone di polemiche è stato il successivo tweet di Trump: ”doveva essere fatto fuori molti anni fa!” e questo fa capire che l’ordine è partito direttamente dal presidente degli Stati Uniti, senza che il Congresso ne fosse al corrente. Inoltre, sono inevitabili le critiche da parte di diversi governi europei come: Regno Unito, Germania e Francia che sono stati tenuti all’oscuro e che vedono così definitivamente annullati i tentativi di mantenere un dialogo aperto con Teheran, in particolare sull’accordo nucleare. Ovvie sono anche le critiche che provengono da Cina e Russia, ma anche da parte dell’India, preoccupata per i suoi milioni di abitanti che lavorano in Medio Oriente. Il governo iracheno ha formalmente protestato per quella che ritiene una inaccettabile violazione della sovranità, così ha deciso di cessare la presenza di qualsiasi contingente militare straniero, facendo in modo che non facciano uso del territorio iracheno, dello spazio aereo e di quello marittimo. Infine, come gesto di difesa, Trump ha rilasciato queste pesantissime dichiarazioni: “L’Iran sta parlando in modo molto audace di colpire alcuni beni statunitensi come vendetta. Che questo serva da avviso che se l’Iran colpisce qualche americano o beni americani, abbiamo nel mirino 52 siti iraniani, alcuni ad un livello molto alto e importante per l’Iran stesso, saranno colpiti molto velocemente e molto duramente. Gli Stati Uniti non vogliono più minacce!”.