//Acqua, la risorsa più preziosa

Acqua, la risorsa più preziosa

di | 2019-11-21T10:44:15+01:00 21-11-2019 10:44|Alboscuole|0 Commenti
Di Noemi Abruzzese classe III sez. F   “Lacqua è un diritto di base per tutti gli uomini: senza acqua non c’è futuro, non c’è nemmeno democrazia”. Queste parole, pronunciate alla Conferenza internazionale di Johannesburg del settembre 2002 da Nelson Mandela, il leader della lotta dei neri all’apartheid che vigeva un tempo nel Sudafrica, sono espressione di come l’acqua sia condizione indispensabile di ogni progresso civile, sociale ed economico. Eppure la distribuzione dell’acqua, così preziosa per ogni attività umana, discrimina gran parte dell’umanità. Infatti, su una popolazione di 7 miliardi di persone, 768 milioni non hanno accesso a fonti di acqua potabile e 2,5 miliardi di persone vivono in pessime condizioni igieniche e oltre due milioni muoiono ogni anno per malattie derivate da acqua inquinata. In un mondo sempre più diseguale, dove pochi vivono nell’opulenza e nello spreco e molti altri nella miseria e nel degrado, l’acqua, la risorsa più preziosa, fonte di vita, che dovrebbe essere condivisa per la sopravvivenza di tutti, costituisce un altro grande elemento di discriminazione. Si pensi, ad esempio, che a disposizione di ogni cittadino degli Stati Uniti ci sono in media più di 400 litri di acqua al giorno; per ogni Europeo più di 140 litri al giorno; ma un abitante di un paese povero dell’Africa nera, dispone mediamente di meno di 10 litri di acqua al giorno. L’ONU ha indicato in 40 litri la disponibilità minima di acqua a cui si dovrebbe aver diritto. Il business delle grandi aziende multinazionali dell’acqua, ovviamente occidentali, che distribuiscono acque potabili e offrono servizi idrici in tutto il mondo, è in continua ascesa. Queste grandi aziende, che operano nello sfruttamento delle risorse idriche in un economia sempre più globalizzata, sono in pratica presenti in tutti i paesi del mondo, ma con la deprecabile pretesa di far pagare cara l’acqua potabile non solo ai cittadini dei paesi ricchi dell’Occidente, ma anche ai milioni di abitanti delle periferie povere delle grandi città del Sud del mondo. Ciò è peggio per tutti, perché questi ultimi, non potendoselo permettere, sono costretti a cercare acqua da bere in stagni, pozzi e fiumi inquinati, aumentando la diffusione delle epidemie. L’acqua, pertanto, non può costituire un affare per pochi, non può diventare una merce. Essa è di tutti, è un bene comune dell’umanità e non può appartenere né alle multinazionali, né ai singoli, proprietari magari di qualche sorgente. E’ necessario che venga garantito il diritto all’acqua, libera, potabile e gratuita, perché attraverso la disponibilità dell’acqua, si difende il diritto alla vita.