//ABBRACCIO VIRTUALE AI NOSTRI NONNI

ABBRACCIO VIRTUALE AI NOSTRI NONNI

di | 2020-03-29T23:07:50+02:00 29-3-2020 23:07|Alboscuole|0 Commenti

di Erika Culcasi – Fino a poco tempo fa noi giovani ci trovavamo fuori,per strada, con il solo pensiero di divertirci, di trascorrere una serata fuori casa,senza nessuno che ci dicesse cosa fare e cosa non fare, di pensare ai nostri amici, a noi stessi e alla prossima uscita che ci sarebbe stata.

A volte, durante una passeggiata, accadeva qualcosa che ci potesse far preoccupare di altra gente,magari anche non importante per noi e, a volte, qualcuno se ne usciva con la tipica frase: “Pensa più a te stesso che agli altri”.

 Io voglio concentrarmi su questa frase; adesso non abbiamo la possibilità, l’opportunità di pensare solamente a noi stessi e non agli altri, qui la situazione si ribalta perché noi per primi,noi ragazzi, con quest’emergenza causata dal virus che ci ha completamente stravolto la vita, cambiato la routine di tutti i giorni, non abbiamo più il lusso, come ho detto prima, di pensare solamente a noi stessi, perché facendo così procureremmo del male agli altri, a molta gente che invece pensa alla comunità.

Con questo virus non c’è più permesso uscire, andare a scuola, per gli adulti andare a lavorare, passare le nostre giornate in modo normale, questo per il semplice fatto che metteremmo a rischio soprattutto la vita degli altri e poi la nostra, perché saper di aver infettato qualcun altro penso che sia un dolore grande. Se non si volessero rispettare le regole perché degli altri non ce ne potrebbe fregare niente, facciamolo almeno per i nostri parenti, per la nostra famiglia, per i nostri nonni che, rispetto a noi giovani, sono più anziani e hanno maggior rischio di essere contagiati e anche di morire, soprattutto per coloro che sono affettI da altre malattie e in questo caso non si parla solamente di loro, ma anche di bambini e di ragazzi di tutte le età. Penso che per gli anziani questo sia il periodo più brutto della loro vita,vivere quei pochi anni che restano loro, chiusi in casa,senza vedere nessuno,senza vedere nipoti,figli,parenti.  Questi poveri anziani vivono ogni giorno con la paura, con l’angoscia di non arrivare al giorno dopo. Immagino che avvertano, come tutti,anche il desiderio di uscire fuori appena tutto questo finirà, uscire ed abbracciare i parenti, passare intere giornate a giocare a briscola, o a burraco e anche a bere, per quelli un po’ più vivaci; per le nonne invece immagino che non vedano l’ora di uscire da casa per andare a fare una grande spesa e cominciare a preparare i banchetti di famiglia,dove si sta insieme,dove si ride e si scherza. E spero per tutti noi che questo finisca al più presto; ormai siamo chiusi in casa da 2-3 settimane, senza il contatto fisico, con la sola possibilità di vedere amici e parenti attraverso le videochat,attraverso le quali ci si scambiano abbracci e baci virtuali,ma non tutti ne hanno la possibilità,per esempio come i nostri amatissimi nonni.

Dopo che i nostri “ vecchi “ hanno combattuto e difeso la nostra terra, il nostro paese negli anni, penso che noi dovremmo sacrificarci, stare a casa il più possibile fino a quando tutto questo sarà finito,tenerli al sicuro. Penso che sia un regalo che noi  dobbiamo loro, hanno fatto tanto per noi e adesso perché noi non dovremmo fare qualcosa per loro?

Come i nostri nonni, fra qualche anno anche noi cresceremo e ai nostri figli racconteremo questa storia e di quanto è stato bello quando al telegiornale hanno detto che la quarantena era terminata e racconteremo anche la gioia che c’era in tutti noi dopo aver sentito la notizia ed essere usciti fuori di casa a festeggiare.

Prima della quarantena non facevamo tanto caso ai piccoli gesti,a quello che ci circondava, alle persone che ci vivevano accanto e magari davamo per scontate le piccole cose; dopo questa quarantena,comincerò e spero anche gli altri,a guardare tutto in modo diverso,ad apprezzare di più un abbraccio, una carezza e tutto quello che mi circonda,perché merita tanto.