di Giulia De Filippi
“Stereotipi di genere: la cultura che li genera e li mantiene”: Beatrice Chiriatti e Federica Palumbo, psicologhe, ci hanno fatti riflettere su un argomento che ci riguarda da vicino. Il ruolo imposto dalla società alla donna è stato soprattutto quello di fare la mamma, accudendo i propri figli e occupandosi delle faccende domestiche, impegni che, svolti dai papà, sono considerati babysitting. Infatti, nel mondo di oggi, sebbene sia stata fatta tanta strada, la genitorialità viene spesso vista ancora in modo univoco, senza tenere nella giusta considerazione la possibilità che i ruoli tra uomo e donna, marito e moglie, siano interscambiabili e gli stessi possano serenamente condividere al 50% la gestione familiare.
Ritengo che sia utile, oltre che estremamente positivo, che in una famiglia ci si possa aiutare e venire incontro in maniera naturale, insegnando ai propri figli con l’esempio, sin da piccoli, la parità dei sessi. Ho ascoltato con molto interesse alcuni episodi di discriminazione vissuti sulla propria pelle dalle psicologhe che raccontavano come alcuni uomini le avessero definite con termini e frasi irrispettose e con un gergo non aderente alla figura femminile. Anche noi studenti siamo potuti intervenire per dire la nostra su questo argomento narrando alcuni avvenimenti personali, esprimendo il nostro giudizio, commentando e condannando alcuni atteggiamenti tipicamente maschilisti come lo sminuire il valore di una donna attribuendole esclusivamente una valenza dal punto di vista fisico e sottostimandola invece per ciò che riguarda l’aspetto intellettuale.
Abbiamo affrontato la spinosa tematica del femminicidio, delitto che negli ultimi anni ha subìto purtroppo un notevole incremento a causa di tanti “uomini” egoisti e violenti che ritengono la donna un oggetto di esclusiva proprietà. Accade anche che quando la donna si ribella ad uno stato di cose che non sopporta e vorrebbe essere libera di cambiare la sua vita, incontra nella persona che più la dovrebbe sostenere e rispettare un nemico e non un complice; anche questo è ingiusto.
E’ stato un incontro molto utile che mi ha permesso di capire quanto sia importante dare alla donna pari opportunità lavorative e sociali. Si parte dall’educazione, dalla famiglia, dalla cultura che ci avvolge sin dalla nascita.
“Speriamo che sia femmina” dovrebbe essere esattamente pari a “Auguri e figli maschi!”.