Alessandra Cuttaia – Ieri, nel corso della cerimonia del 25 aprile, a Licata è stato ricordato il partigiano licatese Raimondo Severino, fucilato dai fascisti nel corso della Resistenza. Il corteo, aperto dal gonfalone del Comune con gli agenti della polizia municipale in alta uniforme, dal municipio ha raggiunto la vicina stele che ricorda il partigiano licatese “Severino”, trucidato nella piazza di Borzonasca dai nazi – fascisti. Chiamato alle armi durante la Seconda guerra mondiale, il ragazzo combatté col 241° Reggimento Fanteria “Imperia”. Ferito in Grecia nel giugno del 1943, Saverino fu rimpatriato e, quando si fu ristabilito assegnato alla Caserma Piave di Genova. Dopo l’8 settembre Severino raggiunse sulle montagne i partigiani. Catturato una prima volta dai tedeschi durante un rastrellamento, riuscì a fuggire e a tornare alla sua formazione. Il 21 maggio del ’44 “Severino” cadde di nuovo nelle mani dei nazisti, che lo catturarono sui monti della Rondanara, sopra Chiavari. Torturato e invano interrogato perché desse ai tedeschi informazioni sulla Resistenza ligure, fu caricato su un camion e portato sulla piazza principale di Borzonasca. Qui i nazisti lo fucilarono di fronte alla chiesa del paese. E’ giusto ricordare chi si è battuto per la nostra libertà!