di Sara Papini-
Il compito dei genitori è quello di seguire e consigliare i propri figli durate la loro crescita. Ciò, almeno, fino all’età in cui sono in grado di decidere autonomamente e di rispondere delle proprie azioni. Fra i compiti c’è anche quello della scelta dell’abbigliamento da indossare. Scegliere il vestiario non è solo finalizzato a “vestirsi”, ma significa anche presentarsi agli altri con decoro e gusto.
Ci sono genitori che scelgono in autonomia i vestiti dei propri figli senza alcuna interazione con loro, altri che lasciano a questi ultimi libera scelta di indossare ciò che vogliono, ma esistono anche le vie di mezzo.
Ecco, io appartengo a quest’ultima categoria. I miei genitori si occupano, com’è ovvio che sia, economicamente, dell’acquisto del mio vestiario, ma nel fare ciò tengono sempre conto dei miei gusti, della mia fisicità, dell’opportunità o meno di indossare un determinato capo e anche, da non sottovalutare, dell’aspetto economico.
Per intenderci, non acquisterebbero mai un capo di un colore a me non gradito, che mi sta male o che sia fuori moda o poco decoroso, né, tanto meno, un capo eccessivamente costoso per l’uso che ne devo fare.
Ma, d’altro canto, ci sono occasioni in cui io, con i miei risparmi, acquisto da sola dei vestiti che mi piacciono, ma sempre tenendo conto di quelle che sono le aspettative dei miei genitori ed evitando, quindi, di acquistare capi che loro non approverebbero.
Credo che in ciò ci sia una forma di reciproca fiducia che ci porta ad essere, da entrambe le parti, tranquilli nell’effettuare delle scelte che non dispiacerebbero né a me né ai miei genitori.