di Maria Tea Santagiustina, Classe 2^ A. – Cari lettori desidero iniziare quest’articolo con un detto veneziano: “Per sconfiggere una pandemia occorre che passino due Pasque e un Natale”. Secondo questa vecchia diceria di saggezza popolare ci dovremmo essere, perché con la Pasqua di quest’anno, sono appunto trascorse due Pasque e il Natale che è stato in mezzo. Anche nel 2021, come avvenuto lo scorso anno, abbiamo trascorso la Santa Pasqua “rinchiusi” nelle nostre abitazioni per seguire quanto disposto dal DPCM del Governo Draghi con l’imposizione della Zona Rossa per tutte le Regioni. L’obiettivo delle dure restrizioni è stato quello di mantenere basso l’andamento del contagio ma soprattutto di garantire una maggiore tutela della salute per le persone più anziane. Si è anche registrato che, in questo lungo periodo, gli anziani, oltre al disagio di non poter stare con i propri familiari e parenti, hanno anche affrontato molte difficoltà per recarsi presso le strutture destinate alla somministrazione del vaccino per cercare di fermare il diffondersi di questa terribile malattia infettiva. Bisogna anche aggiungere che molti non hanno rispettato le misure restrittive in quanto ci sono stati un po’ dovunque degli episodi di non rispetto della normativa imposta. Tali divieti però, anche se difficile a mantenerli, permettono di frenare l’avanzamento della pandemia e chi purtroppo non li rispetta non si rende conto della gravità della sua azione perché con l’incontrarsi con gli amici può avvenire la trasmissione del virus e può portare, nei casi più gravi, anche la morte. Non sono ammissibili giustificazioni per tutti coloro che non rispettano le regole delle limitazioni imposte e anzi personalmente vorrei aggiungere il mio invito a considerare che esse sono necessarie per proteggere non soltanto i propri familiari ma anche tutta la comunità. Nella Zona Rossa ci è stato permesso solo di fare piccole passeggiate intorno alle nostre case, limitare il più possibile il contatto diretto con il mondo esterno. Tale situazione ci ha anche resi coscienti che tutto ciò può comportare gravi ripercussioni psicologiche, però il rispetto delle restrizioni ci ha anche resi consapevoli che, ognuno di noi, rinunciando a molte cose che potevano sembrare anche fondamentali nel vivere il quotidiano, rimanendo a casa, ha certamente fatto aumentare la possibilità di salvare molte persone. Riflettendo bene, si può capire che tutti i sacrifici che sono stati affrontati, che praticamente sono consistiti in tanti piccoli gesti, hanno avuto il fine di preparare il terreno per un ritorno alla vita di un tempo. Nelle giornate di Pasqua e Pasquetta ci è stato severamente vietato di andare in giro o a casa di parenti o conoscenti, se non con pochissimi componenti familiari, a festeggiare come si poteva fare negli anni precedenti. La tradizionale apertura delle uova di cioccolata comunque è stata rispettata e così ci siamo abbuffati con il suo consumo. Devo anche aggiungere che durante il periodo delle vacanze da Scuola abbiamo riscoperto il piacere di stare in famiglia e sono anche stati favoriti quei momenti che solitamente erano destinati ad essere trascorsi con gli amici per avere maggior tempo utile per noi stessi e magari hanno anche agevolato una lettura più continua aiutandoci a viaggiare, se non concretamente, almeno con la nostra fantasia.