di Antonio Castaldo e Giuseppe Izzo – 4^D-
Caro Dante,
sono un alunno della 4D del liceo scientifico, appassionato del tuo capolavoro, la
Divina Commedia. Attualmente con la mia classe sto affrontando la seconda
cantica, il Purgatorio. Mi affascina il modo in cui affronti il lungo viaggio nel mondo
ultraterreno, la capacità di non perdere mai la perseveranza. Durante il viaggio hai
incontrato persone che ti hanno aiutato, ma anche molti ostacoli. Nonostante ciò
alla fine hai incontrato Beatrice, donna da te amata da quando eri piccolo. Che
emozioni hai provato a rivedere la donna amata dopo tanti anni? Come ti sei sentito
nel lasciare Virgilio? La risposta alla seconda domanda la troviamo alla fine,
quando hai detto che Virgilio, dopo essersene andato, ti ha fatto piangere perché
avevi perso la tua guida, colui che ti aveva accompagnato nel lungo viaggio, che ti aveva
sostenuto nei momenti di difficoltà, trovando una soluzione a tutto. Ammiro molto
il modo in cui esprimi l’amore per Beatrice, sempre riguardo questo tema, mi
ricollego al bellissimo canto di Paolo e Francesca. Mi colpisce molto questo canto
in quanto le due anime sono unite anche nell’inferno, affrontando insieme la
durezza della pena inflitta loro. Apprezzo del tuo carattere la disponibilità ad
ascoltare le persone, il tuo volere soddisfare le esigenze degli altri, anche
quando Virgilio ti invita a non perdere tempo. Questo evidenzia la tua humanitas.
Carissimi saluti!