di Alessandra Pagano-La classe II A della Scuola Ammendola De Amicis, in occasione del Dantedì, ha realizzato un cartone animato, in cui i protagonisti, Dante e la sua guida, Virgilio, incontrano delle creature spaventose, ma decisamente affascinanti, che custodiscono il regno dei dannati: lupa, leone, lonza, Caronte, Cerbero, Erinni, Medusa, Minotauro, Arpie, Diavoli, Lucifero.
Inizialmente nella selva oscura ci sono la lupa, il leone e la lonza. La lupa rappresenta l’avarizia e l’avidità, il leone simboleggia la violenza e la superbia, la lonza, invece, la lussuria.
Nell’Antinferno è situato Caronte, un uomo vecchio e dalla lunga barba che ha il compito di traghettare le anime nell’Acheronte.
Nel II cerchio dell’Inferno risiede Minosse, il re di Creta. In base a quanti giri compie la sua coda attorno al suo corpo, spedisce i dannati nei vari gironi dell’Inferno.
Nel III cerchio si trova Cerbero, un cane a tre teste con la coda da serpente che ha la funzione di impedire ai dannati di uscire e ai vivi di entrare.
Davanti alle mura della città di Dite, giace Medusa, una divinità marina dai capelli di serpente e le ali d’oro che con il suo sguardo pietrifica chiunque la guardi negli occhi.
Nel girone dei violenti vi è il Minotauro, una strana creatura metà uomo e metà toro. Esso simboleggia la violenza cieca ed è il custode del settimo cerchio.
Nel secondo girone vi sono le Arpie, mostri metà donne e metà uccello che tormentavano i peccatori trasformatisi in arbusti.
Nell’ottavo cerchio vi è Malacoda, il capo delle Malebranche che ama ingannare i dannati.
Nel nono cerchio giace Lucifero, il re di tutti i diavoli e delle creature mostruose. Egli inizialmente era un bellissimo Angelo, ma a causa della sua invidia decise di combattere contro Dio che lo fece cadere dal Paradiso e così Lucifero diede poi origine all’Inferno. Da bellissimo Angelo quale era si trasformò in un mostro con tre teste, tre bocche e con ali da pipistrello.
Nell’Inferno non poteva mancare il mostro che ha causato la sofferenza e la tristezza di tutto il mondo, ovvero il Coronavirus. Un virus invisibile e micidiale che ha provocato più morti di una guerra e che limita la nostra libertà al punto che ora dobbiamo rinunciare, addirittura, ad un semplice abbraccio o ad una stretta di mano. Questo mostro patirà la sua esistenza e soffrirà come il genere umano ha fatto, per questo viene punito con la legge del contrappasso per contrasto, cioè riceve tante frustate quanti esseri viventi ha ucciso fino a morire dall’atroce dolore.