di Maria Chiara Bello, Elisa Faranda Cordella e Gabriel Colombo
Luci, sipario…azione! Da quando è nato, Orpheo ha sempre avuto il piacere di svolgere i suoi spettacoli dal vivo, con il supporto caloroso del pubblico, formato principalmente da studenti, che a sua volta ha preso parte attiva, indossando maschere a tema e cantando le canzoni apprese durante le ore di musica preparatorie all’incontro. Purtroppo, un virus silenzioso, ma letale, ha costretto l’interruzione anche di questo fantastico viaggio.
Lo scorso anno sarebbe dovuta andare in scena “La Traviata”, opera ideata e realizzata da Giuseppe Verdi nel 1853. Essa parla di Violetta, giovane cortigiana parigina, la quale, per Alfredo, l’uomo di cui è innamorata, decide di abbandonare Parigi e di andare a vivere in campagna. Qui i due innamorati vivono felici fino a quando, un giorno, mentre Alfredo non era in casa, arriva il padre del ragazzo, Germont, che chiede a Violetta di lasciare il figlio. La loro convivenza disdicevole rischia infatti di rovinare il nome della famiglia dell’amato in quanto la giovane, nata povera, non è alla loro altezza. Inizialmente, Violetta cerca di opporsi ma, convinta da Germont, scrive una lettera d’addio ad Alfredo dicendogli che non lo ama più. Alla sua morte, però, il padre avrebbe raccontato ad Alfredo tutta la verità. Alfredo, sconvolto dalla rabbia e dalla delusione, la raggiunge e la umilia pubblicamente. Violetta, malata, è ormai in fin di vita, quando Alfredo,venuto a sapere della verità, va a chiederle perdono. Dopo averlo visto per l’ultima volta, la giovane si spegne, ma il suo ricordo rimane vivo dentro il cuore di Alfredo.
La compagnia non si è arresa al virus, trasformando lo spettacolo in formato digitale. Prima dello spettacolo abbiamo avuto il grande piacere di seguire una miniserie intitolata “Aspettando la Traviata” con protagonista Claudia, fan del teatro, che si ritrova ad essere parte dell’opera interpretando Annina, la domestica di Violetta, un ruolo secondario sì, ma che col tempo è riuscita ad amare. Dopo sei episodi che ci hanno accompagnati settimana dopo settimana, è finalmente arrivato il giorno dello spettacolo che abbiamo potuto seguire restando nelle nostre camerette.
Noi ragazzi ne siamo rimasti colpiti positivamente. Dopo un confronto fra pari, è emerso che tutta la classe è stata dispiaciuta per non aver potuto seguire lo spettacolo in teatro, tuttavia esso ha rappresentato uno scorcio di serenità in questo momento così buio e difficile per tutti.