di Raffaele Vallone. – Su segnalazione della professoressa di Arte e Immagine Paola Sintini della Scuola Secondaria di 1° grado annessa al Convitto Nazionale “Marco Foscarini” di Venezia, viene pubblicato il lavoro dell’alunna Pietropolli Charmet Sara frequentante la Classe 3^ della Sezione C, per il profondo significato che esso racchiude. La professoressa Sintini, che ogni anno scolastico propone dei disegni liberi per stimolare la creatività degli alunni e alunne di tutte le Classi e Sezioni dell’Istituto, ha scelto tale lavoro per l’esposizione che di solito avviene in una Tecla trasparente posta nel corridoio centrale al primo piano della Scuola. Questa volta, a causa delle misure stabilite dagli Organi di Vertice per contrastare il diffondersi della Pandemia da SARS-Cov-2, non potendola concretamente realizzare, ha chiesto che il disegno venga reso pubblico mediante il presente articolo. L’invito viene totalmente accolto poiché l’alunna fa parte della Redazione del Giornalino Scolastico alla quale è stato chiesto anche di commentare il proprio lavoro. Con questo disegno desidero comunicare che a volte l’apparenza può ingannare. La mano scheletrica infatti è sempre stata simbolo di morte, ma si può vedere che nel disegno sembra quasi che i fiori nascano dalla mano e che essa dia l’energia vitale ai fiori. Nell’osservare accuratamente i fiori, questi sono più vivi e luminosi vicino alla mano, mentre più si allontanano da essa, più diventano freddi. Le parti in blu in realtà sono lo sfondo, mentre le due parti nere, se guardate con attenzione, sono due pianeti che separano l’umanità: rappresentano simbolicamente la felicità che si allontana dalla tristezza e, difatti, in centro ci sono i fiori che sono un mix tra le due parti, come se non sapessero decidere da che parte stare; se stare dalla parte felice ma ignorante e irreale, o se stare dalla parte della realtà ma triste. La mano crea i fiori e questo simboleggia che la morte crea e non necessariamente distrugge. Inoltre, essa, una volta creati i fiori, non dice da che parte devono andare, ma lascia che siano loro a decidere di farlo.