di Maria Tea Santagiustina Classe 2^A. – Quando noi vediamo un mulino a vento, lo osserviamo con attenzione, ma notiamo solo un particolare di esso e cioè il macchinario che serve per macinare il grano, perché in Italia è così. In Olanda invece il mulino ha tutt’altra tradizione. Nei Paesi Bassi sono innumerevoli i luoghi in cui si possono ammirare dei mulini a vento. Essi hanno grandi dimensioni, ma un posto in particolare ne è particolarmente ricco. Questo luogo incantato si chiama Kinderdijk, e deve il suo nome ad un antica leggenda che ancora oggi viene raccontata ai bambini. Si narra che nel 1421 una forte alluvione travolse molte case, poiché la diga, che era stata costruita tempo prima, non riuscì a reggere la forza del fiume. In quell’occasione purtroppo migliaia di persone morirono, ma i sopravvissuti trovarono sulla riva una piccola culla in cui c’era un tenero bambino. In onore di questo straordinario evento a quel luogo venne appunto dato il nome di “diga dei bambini”. Questa avventurosa leggenda nasconde una chiara verità: i mulini per un verso servono proprio a rallentare la corsa del fiume e in altri invece raccolgono anche l’acqua che poi viene utilizzata per l’irrigazione dei campi. Per la loro utile e importante funzione i mulini a vento devono essere costruiti e curati fin nei minimi dettagli, come se fossero delle vere e proprie abitazioni. Essi sono tramandati nel tempo dalla tradizione popolare, per ricordare i tempi antichi in cui erano dei veri segnali d’allarme. Per gli olandesi, infatti erano anche un mezzo di comunicazione, poiché comprendevano perfettamente i vari significati dalle posizioni delle pale; come ad esempio, se queste ultime venivano messe in modo tale che toccassero il punto più alto, significava che era un giorno di festa. Data la constatazione che nei Paesi Bassi si contano moltissime loro presenze, nel 1993 si è deciso di proteggerli come delle vere opere d’arte a cielo aperto. In più è stata istituita tra l’11 e il 12 maggio “La Giornata Nazionale dei Mulini a Vento” dove gli oltre settecento mulini vengono aperti al pubblico e le guide, per tale speciale evento, sono i veri mugnai del posto che insegnano il funzionamento di queste antiche e romantiche costruzioni.