Era già stato predetto, nel gennaio del 2020, dal geologo campano, Gaetano Sammartino, durante il convegno dedicato a voragini e cavità sotterranee, che Napoli era la seconda città più a rischio dopo Roma, cosa che è stata affermata; durante il convegno, Sammartino ha fatto vedere delle mappe delle aree più a rischio chiedendo alle amministrazioni di inserire nella loro unione la figura di un geologo, richiesta che non è mai stata approvata.
Un anno dopo, alle prime luci dell’alba, dell’8 Gennaio, c’è stato un rimbombo nel parcheggio dell’ospedale del Mare di Ponticelli, che ha causato una voragine profonda venti metri e ampia oltre duemila metri quadrati. Questo ci porta a pensare, che anche dopo tutti gli avvertimenti del geologo Sammartino, non si sono presi provvedimenti. Vincenzo De Luca ha affermato che: “è un problema idrogeologico esploso”, mentre la procura pensa che sia un disastro colposo.
Dove si è aperta la voragine non c’era una vecchia cavità ma un “vuoto” più recente che si creò durante una costruzione, in quel punto c’era una vasca, i cui bordi corrispondono perfettamente con quelli dello sprofondamento.
Nella voragine sono precipitate alcune autovetture, ma fortunatamente non ci sono stati feriti, è accaduto abbastanza lontano dal COVID CENTER da non provocargli danni, infatti in giornata sono state ripristinate la corrente elettrica e il servizio idrico, anche se è stato evacuato lo stesso per sicurezza.
Purtroppo non è il primo caso di voragini a Napoli. Uno dei motivi potrebbe essere che il sottosuolo di Napoli è colmo di cunicoli e gallerie, alcune anche visitabili essendo monumenti storici di rara bellezza.
Anna Maione 2 J
GALVANI-OPROMOLLA