Un argomento che mi ha colpito particolarmente è stato l’ assalto al Campidoglio degli Stati Uniti. Il 6 gennaio doveva essere il giorno della ratifica da parte del Congresso della vittoria di Joe Biden alle ultime elezioni presidenziali statunitensi. La seduta al Campidoglio di Washington è stata però interrotta… Sono passati più di due mesi dalle elezioni, ma Trump non si è ancora rassegnato all’ esito dei risultati. Lui sostiene che ci sono stati degli imbrogli elettorali da parte dei democratici. Ha chiesto quindi i riconteggi ma non gli è andata bene, così ha continuato a inasprire i toni del dibattito pubblico, fino a quando i suoi sostenitori armati non hanno preso d’ assalto il Parlamento. Purtroppo hanno perso la vita 4 persone, molte altre sono state ferite e 52 sono state arrestate. Alla fine il Congresso è stato messo in sicurezza, ma si è saputo che a chiedere l’ intervento della Guardia nazionale è stato il vicepresidente Pence e non Trump. Biden ha chiesto dunque a quest’ ultimo di invitare i suoi sostenitori a placare la loro furia e poi, a quel punto, lui ha chiesto loro di ritornare a casa, pur ribadendo ancora di essere stato derubato alle elezioni. Anche dopo il tentativo di rovesciare il voto popolare impedendo l’ insediamento del nuovo presidente, Trump ha dimostrato di non avere alcun rispetto per la democrazia e di essere un soggetto politicamente e socialmente pericoloso, tanto che è stato bloccato da diversi social, per evitare la pubblicazione di messaggi che incitano l’odio. Io penso che questa sia stata una cosa altamente errata, in quanto credo che a prescindere dalle elezioni, sia sbagliato indurre le persone a tale comportamento perché non democratico.
Valeria Chiavazzo 2J Galvani – Opromolla