di Riccardo Porro, 3G
Il 9 dicembre è morto Paolo Rossi, storico giocatore italiano. Molti giovani non lo conoscono. Proverò io, allora, a raccontare chi era.
Paolo Rossi nacque il 23 settembre 1956 a Prato.
La passione per il calcio è nata a nove anni con il Santa Lucia in cui giocava anche suo fratello maggiore. Da giovane giocò per una stagione nell’Ambrosiana (1967-1958) e poi per quattro stagioni alla Cattolica Virtus (1968-1972).
A sedici anni passò alla Juventus, anche se i suoi genitori erano contrari per via della lontananza da casa. Nel 1974 giocò la prima partita nella squadra principale in una gara valida per Coppa Italia; di quella squadra facevano parte calciatori importanti come Dino Zoff, Claudio Gentile e Franco Causio.
Nella stagione 1975-1976 andò nel Como, dove giocò solo sei partite.
Nell’estate del 1976 la Juventus convinse la Lanerossi Vicenza a prenderlo. Qui, l’allenatore G.B. Fabbri gli diede fiducia e lo spostò da ala a centravanti, ruolo in cui giocò titolare tutto l’anno. Paolo Rossi divenne capocannoniere in serie B e contribuì in maniera decisiva alla promozione della squadra in serie A, ma la Juventus rinunciò a ingaggiarlo.
Nel campionato 1978-1979 Paolo Rossi giocò nel Perugia e fu accusato di aver truccato la partita Avellino-Perugia dove segnò una doppietta. Fu squalificato per due anni e saltò gli Europei del 1980.
Rossi andò alla Juventus nell’aprile del 1982. Al termine del campionato, fu convocato dall’allenatore Enzo Bearzot nella Nazionale per partecipare ai Campionati del Mondo in Spagna, di cui fu l’eroe: grandi giocate, tre gol al Brasile, due alla Polonia e uno alla Germania nella finale. Grazie ai gol di Paolo Rossi, l’Italia vinse il campionato mondiale di calcio per la terza volta.
Negli anni successivi, continuò a giocare nella Juventus, con cui vinse campionati nazionali, Coppa delle Coppe, Supercoppa UEFA e Coppa dei Campioni.
Disputò gli ultimi suoi campionati al Milan nel 1985 – ‘86 e al Verona nel 1985 – ’87.