Andria, 1 dicembre 2020
Egregio signor mastro supremo Covid,
certo, così supremo non sei, lo sei solo nella sventura! Quanto a mastro, sei maestro di malvagità e sofferenza.
Tu non ci conosci, ma con gentilezza, poichè noi siamo ben educati, ti diciamo che non vorremmo conoscerti mai.
Il tuo arrivo tra noi non era previsto, sei entrato nella vita di tutti come una saetta e ti sei seduto su un trono come un re, governando malissimo e combinando un sacco di guai.
Stai correndo troppo, dittatore! Stai provocando un numero di contagi così elevato che, se fossero coriandoli, saremmo sommersi dalla carta.
Intanto, abbiamo dovuto reinventare le nostre vite: ci hai tolto il piacere di respirare aria pura, ci hai costretto a indossare queste benedette mascherine, hai ridotto la nostra scuola al misero schermo di un computer, ci hai privato del piacere di incontrarci, abbracciarci. A proposito di abbracci! Nonostante la tua presenza ingombrante, abbiamo scoperto quanto siano belli e importanti un abbraccio, una carezza o un bacio scambiati amorevolmente. A noi sembrava tutto scontato, invece non lo è!
Ascolta, virus. Sei ormai al centro dell’attenzione da tanto, troppo tempo e pensiamo che sia giunto il momento che tu ti dissolva come polvere e, con un soffio, voli via dal nostro pianeta per non ritornarci mai più.
Avrai capito che non sei ben accetto tra noi e, senza offesa, vorremmo che ci lasciassi in pace.
I tuoi disaffezionati
Alunni della classe 2^ B