Elenoire Baglivo, Caterina Donfrancesco, Anna Litta, Sofia Pedaci – La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità 2020 è stata ricordata nella nostra scuola con attività sia distanza che in presenza e con manifestazioni in streaming. Il tema quest’anno è legato anche all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, che ci ha portato ariflettere maggiormente sull’importanza dell’inclusione degli individui più fragili e quindi al progetto 2020 è stato attribuito un titolo significativo: “NON SI LASCIA INDIETRO NESSUNO…MAI!” .Questo fa capire che bisogna orientare l’opinione pubblica sempre piùverso l’inclusione delle persone con disabilità e aspirare ad una società di tutti e per tutti che condanni ogni disparità di genere. Siamo certi ormai che la discriminazione deriva dall’ignoranza e questa giornata del 3 dicembre deve ricordarci, dunque, l’importanza di valorizzare ogni individuo e abbattere le barriere che limitano i diritti inalienabili. Ma come si affronta il discorso dell’inclusione? Passi avanti sono stati fatti ad esempio nello sport e nelle istituzioni scolastiche in cui vediamo tanti miglioramenti per aiutare i diversamente abili, ma anche noi possiamo fare tanto dando una mano e rendendoci utili non lasciando indietro nessuno. Forse non abbiamo mai fatto caso seriamente al problema dell’inclusione fino ad oggi, giorno in cui la scuola ci ha proposto dei video su questo tema e grazie ai quali abbiamo potuto approfondire e riflettere sull’argomento. Abbiamo visto ragazzi mutilati degli arti lottare per vincere una gara, una competizione…sono solo degni di ammirazione! Non ci saremmo mai aspettati di vedere delle persone disabili diventare campioni del mondo. Così riflettendo, ci siamo resi conto della vita che hanno vissuto queste persone; una vita fatta di pregiudizi, emarginazione, insicurezze e paure, ma anche di determinazione e di riscatto sociale . Essi devono essere d’esempio a tutti per stimolarci ad avere più autostima e soprattutto forza di volontà nel continuare a superare le difficoltà. Ricordiamoci che prima di giudicare, di escludere e di puntare il dito, dobbiamo pensare a come ci sentiremmo se lo facessero a noi.
